Da oggi, 1° gennaio 2017, il Corpo Forestale dello Stato non c’è più. Con la riduzione dei corpi di polizia prevista dalla riforma della Pubblica amministrazione, scatta l’accorpamento della Guardia Forestale ai Carabinieri con circa 7mila forestali che passano all’Arma. Anche se le funzioni e le professionalità non vengono disperse, viene a scomparire uno dei punti di riferimento del mondo animale, tra le proteste delle associazioni animaliste. Enpa, Lav, Wwf, Lipu tra le altre hanno sempre manifestato il proprio dissenso alla riorganizzazione del Cfs, vista come una inutile “militarizzazione” o tutt’al più un “regalo a ecomafie e zoomafie”. Ne abbiamo scritto spesso su 24zampe, anche qui e qui. E’ stata anche organizzata una petizione online, #SalviamolaForestale, che ha ricevuto circa 120mila firme di cittadini contrari alla soppressione del Cfs. Sul blog di Beppe Grillo è comparso ieri un post di solidarietà, che illustra le preoccupazioni del M5S per le “numerose incognite su come verrà data continuità al servizio antincendio, al contrasto al commercio di specie in via di estinzione, alle numerose competenze tecniche proprie del corpo, come l’inventario forestale o il censimento degli alberi monumentali, e alla gestione delle riserve naturali per la conservazione della biodiversità”. Tra gli altri compiti della Forestale anche il controllo sull’attività venatoria e la prevenzione e repressione delle violazioni in materia di benessere degli animali. Per quei forestali che hanno preferito invece non essere assegnati a un corpo militare, circa 300, ci sono riassegnazioni ad altre amministrazioni, secondo le graduatorie pubblicate oggi sul portale della mobilità della Funzione pubblica. A scegliere la mobilità volontaria sono stati in 230 (quasi tutti già assegnati) mentre di altri 59 in mobilità obbligatoria 54 già sono stati spostati secondo le loro richieste mentre 5 sono stati assegnati ad altri posti dal dipartimento della funzione pubblica.
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