Le direttive europee Habitat e Uccelli non verranno modificate nè riscritte ma anzi conservate e meglio applicate. Lo annuncia la Commissione Ue, che le reputa “vitali per le politiche europee di conservazione della natura e, in quanto tali, la loro attuazione deve essere migliorata”. Sono le conclusioni cui giunge l’organo di governo europeo, a chiusura dell’approfondita valutazione dei due provvedimenti cominciata alla fine del 2014 con la consultazione di tutti gli attori europei. Soddisfazione dal mondo dell’associazionismo ambientalista e animalista. I risultati sono stati presentati dai vicepresidenti Frans Timmermans e Jirky Katainen e dal Commissario per l’ambiente, gli affari marittimi e la pesca Karmenu Vella, che hanno annunciato il lancio di un piano d’azione che indicherà una serie di misure concrete – tra cui incontri regolari con gli amministratori locali – per aiutare gli stati membri a compiere le correzioni necessarie. Le problematiche emerse durante il cosiddetto “Fitness check” delle due direttive sono legate principalmente alla mancanza di adeguati investimenti nella rete di siti protetti Natura 2000, ai ritardi e agli inutili ostacoli burocratici per l’avvio di progetti. In sostanza, ha scritto la Commissione in una nota, la valutazione ha identificato “la necessità di migliorare la messa in atto delle Direttive e la loro coerenza con gli obiettivi socio-economici più ampi, comprese le altre politiche europee come l’energia, l’agricoltura e la pesca”.
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