Emiliano Brandimarte resta con i suoi cavalli. L’ultimo abitante di Castelluccio di Norcia, paese della provincia di Perugia, in Umbria, famoso in tutto il mondo per la fioritura tra maggio e metà luglio e per le lenticchie, è un omone con la barba nera e lo sguardo gentile. Ha un allevamento di una quarantina di cavalli di razza haflinger, che scorazzano liberi nel Pian Grande e con i quali porta i turisti a fare escursioni e percorsi di trekking. “Sì, sono rimasto da solo – racconta -, ma non mi sento solo e abbandonato. Ho da fare tutto il giorno con i cavalli, bisogna smontare i ripari e i recinti mobili sennò il vento che sferza la Piana d’inverno si porta via tutto. Seguo i loro tempi: ora stanno bene, quando sarà il momento che dovremo scendere a valle lo faremo”. Al momento è l’unico rimasto a Castelluccio, paese nell’epicentro del terremoto che da agosto scuote il centro Italia. “Tutti gli altri – racconta il presidente della Pro Loco Diego Pignatelli – hanno trasferito i loro animali in stalle sicure e si sono spostati dal paese”, ma Brandimarte dorme ancora lì. Vive in un container nell’unica piazza ancora agibile del paese, proprio sotto il vecchio centro storico interamente crollato. Una cucina a gas, una dispensa con i viveri portati dai vigili del fuoco e dal soccorso alpino, una stanza con un letto e il bagno, riscaldamento e luce elettrica. Assieme a lui due forestali a fare la guardia al paese fantasma, su cui tra poco vigilerà una postazione fissa dell’Esercito. “Stanno in macchina, ma la cena ce la facciamo assieme”. C’è silenzio, Emiliano? “Un silenzio assoluto”. “Ma io – aggiunge – ho l’indispensabile. E poi già dopo la scossa del 24 agosto dormivo da solo, nella Piana, in un capanno di legno riadattato per l’occasione. Poi, con la scossa del 30 ottobre, ho deciso di venire qui per stare assieme agli altri”. (Emiliano Brandimarte è a destra nella prima foto sotto di Matteo Guidelli/Ansa. Sotto ancora e sopra, i suoi cavalli al pascolo o in passeggiata)
