La scomparsa di Veronesi e Trump nuovo presidente Usa: una giornata triste per gli animali

Ieri hanno perso un amico e oggi trovato un nemico più potente. Una giornata triste per gli animali, che in Italia hanno perso in Umberto Veronesi un animalista, vegetariano e cofondatore del movimento “Coscienza degli animali”, e che in Usa hanno visto l’elezione di Donald Trump, indicato da una delle più grandi associazioni animaliste globali, Hsi, come una “minaccia” per il mondo animale e un sostenitore della caccia e delle armi.

UMBERTO VERONESI

Con Michela Vittoria Brambilla, Umberto Veronesi (insieme nella foto sotto) ha fondato la Coscienza degli animali, un movimento (qui) che si propone di “dare voce a chi voce non ha e di contribuire in maniera significativa alla creazione di una nuova cultura di amore e tutela degli animali e di rispetto dei loro diritti” e che ha promosso importanti campagne contro lo sfruttamento degli animali nell’allevamento per la produzione di carne, per la promozione di un’alimentazione “veg, contro la vivisezione, lo sterminio degli animali da pelliccia e contro la caccia. Il manifesto Coscienza degli animali ha raccolto più di centomila firme tra cui quelle di Margherita Hack, Susanna Tamaro, Franco Zeffirelli, Dacia Maraini, Renato Zero, Vittorio Feltri, Elio Fiorucci e tanti altri. Umberto Veronesi è stato tra i più famosi vegetariani italiani. A spingerlo verso l’eliminazione della carne, aveva raccontato in diverse interviste, sia “l’amore per gli animali” sia gli effetti benefici sulla salute e sull’ambiente di questa dieta. Il vegetarianesimo per Veronesi è stato anche impegno etico e sociale, terzomondista, in difesa delle popolazioni affamate anche a causa della destinazione di troppa parte dei terreni coltivabili alla coltivazione di foraggi destinati all’alimentazione animale. Questo non gli impediva di essere favorevole alle sperimentazioni scientifiche sugli animali, che considerava purtroppo necessarie e per la quali ha sempre lavorato alla ricerca di sistemi alternativi.

veronesi

DONALD TRUMP

Nei giorni scorsi, invece, l’associazione globale di welfare animale Humane Society International ha pubblicato alcune immagini che testimonierebbero quanto il neo presidente degli Stati Uniti d’America sarebbe una minaccia per gli animali di tutto il mondo (“a Trump presidency would be a threat to animals everywhere”). In una, sopra, sono ritratti i figli di Trump, Donald jr. e Eric, con una preda di caccia grossa, un leopardo. In altre, ci sarebbero animali che alcuni suoi collaboratori impegnati in politica nel settore agricolo tratterebbero in modo inadatto, segregati e denutriti. In evidenza, una frase che riassume la posizione dell’associazione: una foto che vale mille parole (“a picture is worth a thousand words”). Nel merito, Hsi accusava Trump di non aver quasi mai parlato di benessere animale in campagna elettorale e di non dare garanzie, da legislatore Usa, di essere disposto a implementare il sistema di leggi federali di protezione. (AGGIORNAMENTO DEL 10 NOVEMBRE ORE 8.20). Donald Trump, in passato, è stato un sostenitore del Westminster Kennel club dog show di New York, una delle più grandi esposizioni canine al mondo, posando per anni con il cane vincitore. In merito alla caccia, avrebbe invece dichiarato di difendere il diritto di cacciare dei figli pur non condividendo la stessa passione e non capendone il significato (“he doesn’t understand why they would want to do it”).