La Corte Costituzionale spagnola ha annullato oggi l’articolo di legge regionale che impone il divieto di corride in Catalogna, approvato dal Parlamento catalano nel 2010, per difetto di competenza. L’Alta corte, che si è espressa a maggioranza, con otto voti favorevoli e tre contrari, ha deciso che la Catalogna è andata al di là dei poteri ad essa concessi in materia di gestione degli spettacoli e della protezione degli animali. Ma il sindaco di Barcellona, Ada Coalu, eletta con Podemos, tira dritto e afferma: “la Corte costituzionale dica quello che vuole, faremo rispettare le normative che vietano il maltrattamento degli animali”. “La Catalogna ha competenza nella gestione degli spettacoli e nella protezione degli animali, ma la corrida fa parte del patrimonio culturale” della Spagna, ha sottolineato una fonte giudiziaria spiegando le motivazioni della decisione dell’alta Corte. La Catalogna ha vietato dal primo gennaio 2012 l’organizzazione di corride sul suo territorio del Nord-Est della Spagna, dopo l’adozione di una legge di iniziativa popolare che aveva raccolto 180mila firme. La decisione odierna della Corte costituzionale, ottenuta su ricorso del Partito Popolare, potrebbe generare vibranti proteste degli animalisti e dei separatisti catalani. La corrida è stata posta dalla Spagna sulla sua lista del “patrimonio culturale immateriale” nel 2015. (nella foto Afp, sopra, una corrida a La Misericordia per El Pilar Feria e, sotto, il torero Lopez Simon mostra un orecchio del toro come trofeo)