AGGIORNAMENTO DELLE 21.05
Sarebbe una bufala la notizia che l’Isis vuole sterminare i gatti di Mosul. Lo segnala uno scrittore algerino naturalizzato italiano, Tahar Lamri, esperto oltre che di letteratura anche di islam, migrazioni e politica mediorientale, in un post di Facebook a proposito della notizia circolata oggi sulle principali testate italiane su una presunta fatwa emessa dal gruppo Stato islamico, che esorterebbe ad uccidere i gatti. Tale notizia per Lamri e’ accompagnata “da analisi che vorrebbero essere dotte e riferimenti al Profeta che amava i gatti“. E poi fa chiarezza sulla sua origine: “la fonte di questa notizia e’ una emittente irachena, ‘Al-Sumaria’, nota per le sue bufale sull’Isis. Questa emittente e’ stata fondata da, fra gli altri, Amjad Iskander – ne e’ anche il direttore – un libanese conosciuto in Libano per essere uno dei capi dei falangisti di Samir Geagea, quello del massacro di Sabra e Shatila. Dire ‘bufala’ in questo caso e’ proprio un eufemismo”, è la sua osservazione finale. Mi scuso con i lettori se ho riportato una notizia falsa, una bufala. Potrei aver sbagliato. Ma trattandosi dell’Isis, che fa sgozzare gli ostaggi dai bambini, rapisce le studentesse a centinaia, distrugge i beni culturali a mazzate e chi più ne ha più ne metta, mi era sembrato plausibile.
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POST ORIGINALE
Lo Stato Islamico (Isis) dichiara guerra anche ai gatti: nella sua ultima roccaforte irachena, Mosul, il Califfato ha infatti vietato la presenza dei felini nelle abitazioni, come ha riferito la tv satellitare irachena al Sumeria. “L’organizzazione di Daesh (acronimo in arabo dell’Isis), attraverso il suo comitato centrale della fatwa (un “editto”, ovvero un decreto di legge islamica) ha messo al bando qualsiasi forma di allevamento di gatti all’interno delle case di Mosul”, ha detto ad al Sumeria una abitante di Ninive, provincia nel Nord dell’Iraq di cui Mosul è il capoluogo. Tutti gli abitanti della città sono stati avvertiti di applicare la fatwa e di non opporsi alla direttiva impartita dagli uomini del Califfo Abu Bakr al Baghdadi. Molti temono che il provvedimento sia la premessa per uno sterminio di massa di gatti. Secondo quando ha scritto sul suo sito on-line al Sumeria, da quando ha preso il controllo di Mosul, l’Isis “ha emesso decine di editti analoghi consoni alla sua visione e ideologia”. E i gatti andrebbero contro la visione jihadista. Ma per gli osservatori si tratta di una decisione non in linea con la tradizione musulmana, per la quale i gatti sono animali puri e benedetti al punto che Maometto si è preso cura di uno di loro. Secondo le scritture, quando all’ora della preghiera la gatta Muezza si addormenta accanto a lui, il Profeta preferisce tagliare la stoffa della veste piuttosto che svegliarla. Inoltre gli jihadisti utilizzano spesso i gatti per la propaganda via internet che attira le giovani reclute: dimostrano calore e sensibilità verso i cuccioli in immagini e video che li ritraggono addormentati tra kalashnikov e granate. (nelle foto sopra e sotto, immagini di propaganda dell’Isis)