Le specie animali non si estinguono solo nelle savane africane o nelle isole del Pacifico. Nella civilissima e antropizzata Gran Bretagna, una su dieci delle specie animali selvatiche è minacciata di estinzione. Dal 1970 nelle isole britanniche un animale o pianta su sei è sparito, tanto che il numero delle specie minacciate è crollato di due terzi. Lo rivela il rapporto “The State of Nature”, della ong nazionale per la protezione della natura RSPB, citato dal quotidiano britannico Guardian. Le cause di queste estinzioni sono soprattutto la deforestazione e l’industrializzazione, che hanno distrutto l’habitat degli animali e delle piante. Per RSPB il Regno Unito è diventato “fra i paesi più deprivati di natura al mondo”. Questo impoverimento della biodiversità negli ultimi 4 decenni secondo il rapporto continua tuttora. Delle specie estinte dal 1970, il 53% è sparita fra il 2002 e il 2013. In particolare, sono scomparse il 59% delle specie di insetti. Fra gli animali e i vegetali più minacciati, i grandi tritoni crestati, i porcospini, il crisantemo campestre, il topo d’acqua, la mercenaria (un mollusco che può vivere 500 anni), il rospo, l’allodola. Il rapporto evidenzia però aspetti positivi. “Paesaggi sono stati risanati, posti speciali difesi, specie minacciate salvate”, spiega il documentarista David Attenborough nell’introduzione al rapporto. Il pipistrello soprano ad esempio si è moltiplicato grazie a una nuova legge di protezione e alla creazione di nuovi canneti. Alcune specie sono state reintrodotte, come i ghiri delle nocciole, le farfalle blu e il calabrone dal pelo corto. (Ansa)