La federazione nuoto Usa ha stretto un accordo con la DomestiPUPS, un’associazione no profit specializzata in pet therapy, per far assistere gli atleti dai propri cani. Larry, il goldendoodle nelle foto, in questi giorni è impegnato, con altri animali, nei trials di Omaha, nel Nebraska: il suo compito è contenere lo stess dei giovani nuotatori sotto pressione per raggiungere un posto nella squadra olimpica. Tutti i cani indossano un collare con scritto “Please ask to pet me. I’m friendly” (“Chiedi di coccolarmi, sono buono”, forse perchè i cani delle unità cinofile K-9, di polizia e forze speciali, hanno di norma la scritta “Do not pet” sulla pettorina). I volontari dell’associazione sono stati contattati dalla federazione dopo che questa è venuta a conoscenza, da un articolo, dei benefici della pet therapy in ambito sportivo. I risultati sono stati confortanti: una nuotatrice ha trascorso venti minuti coccolando un quattrozampe e poi è entrata in vasca. “Dopo un’ora è tornata a ringraziarci – raccontano i volontari -, dicendo di ritenere di aver fatto, grazie al cane, la miglior prova della sua carriera”. “C’è molta pressione qui – dice l’atleta Leah Braswell -, avere con noi i cani è una grande distrazione, serve a prendere le distanze da tutto. Loro sono sempre contenti, hanno il potere di farti dimenticare anche un insuccesso”. Sono più di trenta i cani che prestano servizio di assistenza al CenturyLink Center di Omaha in questi giorni dei trials. La DomestiPUPS ha iniziato l’attività da 16 anni, e lavora su tutto il territorio statunitense con più di cento squadre di volontari. “Ci auguriamo che la collaborazione con la federazione del nuoto continui negli anni a venire”, fanno sapere. (foto AP/Orlin Wagner)
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