La Cina vuole dimezzare il consumo di carne per tutelare clima e salute

La Cina vuole dimezzare il consumo di carne del suo miliardo e 300 milioni di cittadini, per ridurre le emissioni di gas serra e le malattie legate agli eccessi alimentari. L’obiettivo è fissato dalle linee guida sull’alimentazione del governo di Pechino, che sono state rese note questa settimana. Il governo calcola che se il consumo di carne in Cina calasse del 50%, le emissioni di CO2 del paese calerebbero del 6%, l’1,5% delle emissioni globali. La zootecnia produce il 14,5% dei gas serra globali, la stessa quantità prodotta dai trasporti. Il consumo eccessivo di carne provoca obesità, malattie cardiache, tumori e diabete. Per sostenere questa politica, le autorità cinesi hanno arruolato per uno spot in tv Arnold Schwarzenegger, il regista James Cameron e l’attrice Li Bingbing. La Cina, secondo i dati forniti dal governo, consuma il 28% della carne di manzo prodotta nel mondo e la metà di quella di maiale. Dal 1978 il suo consumo di carne bovina è aumentato di sei volte. Per soddisfare il fabbisogno alimentare (ma clonerà anche cani da fiuto), la Cina condivide con la Corea del sud un programma di clonazione animale, ne abbiamo scritto qui su 24zampe. Si dovrebbe partire con 100mila bovini all’anno per raggiungere, a regime, quota un milione di esemplari. Secondo l’agenzia Xinhua, la produzione 2016 poteva contare su un investimento da una trentina di milioni di dollari.