Cuccioli di razza importati illegalmente dall’Ungheria dentro contenitori di cartone, privi di luce ed aria, per essere messi in vendita in Italia. È il traffico internazionale emerso a Lodi dalle indagini del Corpo forestale dello Stato, che ha portato all’arresto ai domiciliari di due persone per maltrattamento e traffico illecito di animali e al sequestro di trenta cuccioli in pessime condizioni igienico-sanitarie in un’operazione denominata “Oro dell’Est”. L’attività investigativa, partita dal monitoraggio di siti di e-commerce, ha consentito anche di individuare fiancheggiatori come due veterinari e titolari di negozi di animali. L’associazione per delinquere ha coinvolto dodici persone, ognuna con un ruolo: dalla ricerca degli esemplari da “importare” al loro trasporto, dalla temporanea stabulazione alla falsificazione dei documenti, dalla messa in vendita alla consegna a inconsapevoli acquirenti. L’importazione illegale riguardava razze pregiate di taglia piccola come barboncini, spitz, chihuahua, maltesi e bouledogue francesi (nella foto). I cuccioli venivano sottoposti a sevizie e a trattamenti sanitari dannosi, anche con “bombe” di antibiotici, per mascherare eventuali patologie, tanto che molti sono morti. I due veterinari inoculavano i microchip negli animali compilando falsi libretti sanitari, manomettendo l’età, la provenienza e le condizioni sanitarie. I cagnolini venivano poi venduti da un membro dell’organizzazione che si presentava ai clienti come allevatore, ma anche da strutture commerciali di varie provincie della Lombardia. Gli animali salvati sono stati temporaneamente affidati a diverse famiglie individuate dall’Associazione difesa del cane – Adica di Lodi. Per chi vuole prendersi un cane, il consiglio del Comandante provinciale di Lodi Andrea Fiorini è chiaro: “Meglio adottare un animale in un canile e non alimentare ulteriormente questo traffico”.