Grazie alla genetica rinasce Uro, il toro primigenio della stalla di Jurassic Park

lascaux
Jurassic Park nelle stalle di Olanda: da qui a dieci anni, usando una tecnica di incroci genetici “a ritroso”, un consorzio di allevatori, storici, scienziati e ecologisti puntano a replicare l’antico Uro, il bestione dalle maestose corna dipinto da una mano anonima 17mila anni fa sulle pareti delle grotte di Lascaux, nella Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna. Il megalocero, un cervo gigante, raffigurato dietro l’uro, e’ scomparso al pari del leone delle caverne, anche lui effigiato nell’affresco preistorico. Mentre il toro primigenio, per un capriccio del destino, ha un futuro: i suoi antichissimi geni sono “scritti” nel Dna del moderno bestiame anche se come specie l’uro e’ scomparso nel diciassettesimo secolo. Ecco dunque il progetto del consorzio Taurus che non fa ricorso all’ingegneria genetica da laboratorio, ma si sta sviluppando tra stalle e pascoli d’Europa. Gli scienziati hanno identificato varieta’ di animali che hanno caratteristiche in comune con i loro progenitori: la grande statura, lunghi arti, costituzione agile e atletica, corna curvate in avanti, mantello nero per i maschi e marrone rossastro per le femmine. Gli incroci di sette varieta’ sono cominciati nel 2008: “Sono sorpreso di come siamo vicini al risultato”, ha detto al Washington Post Ronald Goderie, un ecologo che dirige il progetto ed e’ co-autore del libro “Gli Uri: Born to Be Wild”. La seconda generazione incrociata a ritroso ha già alcune delle caratteristiche degli avi: “Siamo al 75 per cento dell’animale che vorremmo avere”, ha spiegato Goderie, secondo cui la difficolta’ maggiore sara’ replicare le corna. Ci vorranno sei o sette generazioni per un risultato raggiungibile in sette, al massimo dieci anni. Di altre grotte francesi con pitture di animali rupestri abbiamo scritto qui su 24zampe: le grotte Chauvet, a Vallon Pont D’Arc, nel sud della Francia.