Shampoo, schiume detergenti, salviettine profumate, lozioni lucidanti i più venduti. Seguono prodotti protettivi, solari e dentifrici. La beauty pets impazza in Italia dove si contano una novantina di produttori di cosmetici per animali domestici. La domanda è in crescita esponenziale ma la qualità dei prodotti non è sempre buona e spesso lo shampoo per fido ha gli stessi componenti del sapone per i piatti, quindi meglio lavarlo con lo shampoo per capelli. Lo sostengono i veterinari dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, intervenuti in un meeting dedicato ai cosmetici per i pets organizzato da AngelConsulting al Cosmoprof, la manifestazione del mondo dell’estetica in corso alla fiera di Bologna. “Gli italiani spendono qualsiasi cifra per l’igiene e la bellezza degli animali ma esagerano e usano prodotti aggressivi che incrementano allergie, dermatiti, batteri e funghi,” – ha spiegato Andrea Barbarossa dell’università di Bologna. “In Italia fido viene lavato anche una volta alla settimana, mentre la regola sarebbe di lavarlo il meno possibile, al massimo una volta al mese. I gatti invece non avrebbero bisogno di detersione, perché fanno da sé”. “All’Istituto Superiore di Sanità (Iss) è stata condotta una indagine su 13 prodotti di bellezza per animali, i più venduti in Italia. Nessuna etichetta è risultata conforme e, in 5 prodotti, è stata rilevata la presenza di metalli pesanti ” – ha precisato Matteo Zarotti, chimico industriale di AngelConsulting del gruppo di lavoro che ha eseguito il test con l’Iss. “In qualche caso è più opportuno usare il proprio shampoo per capelli, molto diluito, per lavare il cane invece che un detergente di dubbia formulazione,” – ha detto Barbarossa. “Non ci sono regole né controlli, i prodotti sono di libera vendita e ciò lascia ampio spazio anche a chi vende prodotti scadenti”. Presentato questa mattina al Cosmoprof un bollino di sicurezza, ‘Safe Pets Cosmetics’, corrispondente ad un protocollo volontario al quale possono aderire le aziende produttrici a tutela dell’animale, applicando le stesse leggi che regolano i cosmetici per umani. La procedura viene rilasciata con la collaborazione dei veterinari dell’Università di Bologna. (Ansa)