“In Italia rischio abbattimento legale per 60 lupi l’anno”, dice il Wwf

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Entro un mese la Conferenza Stato-Regioni potrebbe dare il via in Italia all’uccisione “legale” di un massimo di 60 lupi l’anno. E’ quanto contenuto nel Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia, attualmente in discussione al ministero dell’Ambiente con le Regioni. La denuncia arriva dal Wwf che si oppone a questa ipotesi e lancia un appello al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e al presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini (www.wwf.it/lupo/soslupo/). Ogni anno, ricorda il Wwf, il bracconaggio uccide 300 lupi. Assieme alle morti accidentali per investimenti stradali si stima una mortalità causata direttamente dall’uomo tra il 15 e il 20% della popolazione. Per questo il direttore generale dell’associazione, Gaetano Benedetto, ha inviato una lettera al ministro dell’Ambiente nella quale chiede di cancellare la possibilità di abbattimenti legali. “Non solo non vi sono dati e prove documentate che attestino l’efficacia degli abbattimenti per il raggiungimento degli obiettivi dichiarati dal piano – scrive il Wwf – ma si rischierebbe l’effetto opposto: molti studi ipotizzano il rischio di un potenziale aumento della predazione al bestiame domestico connesso alla destrutturazione dei branchi e un aumento degli esemplari vaganti per effetti di abbattimenti legali (nei Paesi dove questi sono già ammessi). Inoltre gli abbattimenti legali rafforzerebbero il fenomeno del bracconaggio a danno di questa specie”.
Secondo l’associazione, “l’approvazione di questo Piano di gestione del lupo in Italia, nell’attuale versione, fornirebbe uno strumento arretrato, inefficace e molto discutibile nella gestione di una specie protetta e con un alto valore simbolico per la conservazione della natura”. Al contrario, l’esperienza acquisita grazie alla realizzazione di numerosi progetti, dichiara il Wwf, dimostra che i conflitti con l’uomo possono essere drasticamente ridotti attraverso attivazione di misure concrete di prevenzione (recinti elettrificati, cani da guardiania) insieme a campagne di informazione e sensibilizzazione. Ne abbiamo parlato qui, raccontando di quando Almo Nature ha regalato sette cuccioli di pastore maremmano da gurdiania ad allevatori dell’Appennino ligure. Nel suo appello il Wwf chiede anche a ministero e Regioni la realizzazione di specifiche azioni da mettere in campo con urgenza per salvare il lupo e al tempo stesso proteggere le attività economiche: lotta al bracconaggio, contrasto al randagismo, valutazione dell’efficacia degli strumenti di prevenzione, prevenzione e protezione dei danni alla zootecnia con tempestivo e completo risarcimento dei danni subiti dagli allevatori, campagna per la tutela del lupo sui mezzi di informazione, monitoraggio della specie su scala nazionale.