Per mitigare i danni provocati dai cormorani negli stagni della Sardegna, lamentati dai pescatori, la Regione ha optato per attivare piani di abbattimento di una parte degli uccelli. Dei danni provocati abbiamo già scritto qui su 24zampe, quando Uecoop e Coldiretti Sardegna, in considerazione dei danni che i cormorani provocano, avevano proposto, in deroga alle tutele previste dalla direttiva “Uccelli” e come è già accaduto in altri casi, di abbatterne una quota del 4% sotto il controllo delle guardie forestali, circa 260 esemplari. Dai calcoli delle associazioni, infatti, solo nell’ultimo anno gli uccelli hanno consumato oltre 2 milioni e mezzo di euro di pesce: ogni cormorano mangerebbe 310 grammi di pesce al giorno.
La Giunta Pigliaru ha valutato non abbastanza efficaci su vasta scala, data la vastità degli stagni dell’isola, i sistemi di prevenzione finora adottati a livello locale. Su proposta dell’assessore dell’Ambiente, inoltre, sono stati varati i nuovi criteri per il calcolo degli indennizzi per i danni provocati dai cormorani agli operatori della pesca. Alle Province la Regione anticipera’ il 40% dell’importo impegnato per ciascuna annualita’. Il 60% sara’, invece, erogato a saldo, dopo che gli uffici provinciali avranno presentato, entro il 30 giugno, le relazioni tecniche. Per censimenti, studi, prevenzione e indennizzo danni, sara’ l’Oristanese a beneficiare del 60% delle risorse previste. Segue il Cagliaritano con il 20%, mentre le Province di Carbonia-Iglesias, Ogliastra, Sassari e Olbia-Tempio avranno ognuna il 5%.