Cani e gatti non hanno mai vissuto così a lungo. La durata della vita di entrambi è raddoppiata negli ultimi 40 anni, tanto che oggi un gatto vive in media 15 anni, contro i 12 di un cane. Anche se, come prevedibile, i più longevi sono gli animali che vivono in casa, ben nutriti ed accuditi, il fenomeno comincia a incuriosire il mondo della ricerca, tanto che da ritagliarsi uno spazio sul sito della rivista Science. “Gli stessi fattori che permettono all’uomo di vivere più a lungo possono essere applicati agli animali domestici“, osserva su Sciencemag il biogerontologo João Pedro de Magalhaes, dell’università britannica di Liverpool.
Come per l’uomo è anche vero che cani gatti di casa sono esposti ai rischi di obesità, inquinanti e cancerogeni, ma l’interesse per le leggi che regolano il loro organismo sta diventando sempre maggiore: potrebbe nascondersi nell’organismo e nel Dna degli animali il segreto per riuscire a rallentare l’invecchiamento anche nell’uomo, o forse addirittura per bloccarlo. Magalhaes, per esempio, è convinto che per diverse specie animali potrebbe non esserci un limite teorico alla durata della vita: “Forse tra un millennio potremo avere cani che vivono fino a 300 anni”, ha detto. In futuro, quindi, il gatto texano Creme Puff, che vantava 38 anni quando è scomparso nel 2005, potrebbe non essere più un’eccezione, così come Bluey, il cane pastore australiano che pare abbia vissuto, tra il 1910 e il 1939, ben 29 anni (nella foto i due animali).
Ci sono anche gruppi di ricerca al lavoro per riuscire ad allungare la vita di Fido, come quello del genetista Daniel Promislow, dell’università di Washington a Seattle, a capo del progetto sull’invecchiamento dei cani, il “Dog Aging Project”. Il progetto integra ricerche su comportamento, riproduzione, ecologia ed evoluzione: secondo Promislow “riuscire a capire come migliorare qualità e durata della vita, sarà positivo sia per i nostri animali domestici sia per noi stessi”.