Papa Francesco “persona dell’anno 2015” per gli animalisti della Peta, l’associazione People of the Ethic Treatment of Animals: è il primo pontefice a ricevere questa nomina. “Papa Francesco – spiega la Peta – è stato scelto per aver chiesto agli oltre 1,2 miliardi di cattolici e a tutti i cittadini del mondo di rinunciare alla dominazione sulle creazioni di Dio, di trattare gli animali con bontà e rispettare l’ambiente”, appello che l’associazione animalista legge anche come “una implicita chiamata verso una semplice dieta a base vegetale, dato il ben noto impatto dell’allevamento intensivo sui cambiamenti climatici”. Nei giorni scorsi, ne abbiamo parlato qui su 24zampe, Francesco durante il suo viaggio il Africa ha ricordato come il traffico di avorio e lo sterminio di elefanti contribuiscano a mantenere il continente africano schiavo della povertà e dell’esclusione (nella foto Cns, una versione “animalista” del Papa, con un agnello del presepe vivente al collo, nel 2014).
Peta ricorda anche che “nella sua enciclica Laudato Si, Papa Francesco sottolinea l’importanza di trattare gli animali con bontà, scrivendo che ogni atto di crudeltà verso qualsiasi creatura è contrario alla dignità umana e che noi non siamo Dio, dobbiamo forzatamente rigettare l’idea che l’essere stati creati ad immagine di Dio e dato il dominio sulla Terra possa giustificare la dominazione assoluta dell’uomo su tutte le altre creature”. Per il direttore generale di Peta, l’atea Ingrid Newkirk, “con più di un miliardo di cattolici in tutto il mondo, gli insegnamenti pro-animali di Papa Francesco trovano un grande pubblico. Sua Santità è Persona dell’Anno di Peta, per aver sparso il messaggio di bontà verso tutti, indipendentemente dalla religione o dalla specie”.