WWF: TRE LUPI UCCISI IN UNA SETTIMANA, CONTRASTARE BRACCONIERI
Tre lupi sono stati uccisi nel giro di sette giorni in provincia di Potenza, due di essi nel territorio del Parco nazionale dell’Appennino Lucano. Lo denuncia il Wwf che nei giorni scorsi ha lanciato la campagna #diamovoce per segnalare episodi contro le specie protette. Due esemplari maschi sono stati rinvenuti sul monte Raparo ed a Vaglio con segni di violenza, riconducibili ad episodi di bracconaggio: il primo, di 4-5 anni di età , presentava una ferita sulla zampa, causata da una tagliola, che ha portato alla morte del lupo per dissanguamento o setticemia; il secondo, di 3-4 anni, aveva evidenti traumi sulla zona occipitale riconducibili ad arma da fuoco o oggetti contundenti. Invece una femmina di circa un anno d’età è morta in circostanze fortuite, investita a Pergola di Marsico Nuovo da un automobilista che si è fermato dopo l’accaduto. Il Wwf ha auspicato «un serio e puntuale lavoro di vigilanza e di indagine perché il bracconaggio ai danni del nostro patrimonio faunistico e dei nostri tesori di biodiversità non può continuare a rimanere impunito». Secondo delle stime dell’Università Sapienza di Roma, circa un 15-20% delle popolazione di lupo in Italia muore ogni anno a causa di armi da fuoco, bocconi avvelenati, trappole, lacci.
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LAV: PER UE SERVE SISTEMA UNIVOCO REGISTRAZIONE CANI E GATTI
Serve un sistema integrato di registrazione e identificazione comune per cani e gatti in tutti gli Stati Ue. E’ quanto emerge dallo studio della Commissione europea sul `Benessere di cani e gatti coinvolti in attività commerciali´. Il lavoro suggerisce anche azioni degli Stati membri volte a una migliore applicazione delle leggi e a una maggiore informazione verso chi ha un cane o un gatto. Si tratta di un’armonizzazione «assolutamente necessaria per fermare il traffico illecito di animali d’affezione – sottolinea la Lav – con il quale molte associazioni anche europee si sono dovute confrontare negli ultimi dieci anni». Secondo la Lega anti vivisezione, le conclusioni dello studio provano l’evidenza del drammatico fenomeno del traffico di cuccioli che mette in serio pericolo la salute e la sicurezza degli animali; auspica inoltre che la Commissione agisca in maniera responsabile e metta a punto un Piano di azione europeo per affrontare questo traffico illegale, anche per i rischi che esso può comportare per la salute pubblica.
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GREENPEACE: A NATALE UN REGALO PER SALVARE LE GRANDI FORESTE
Mettere la foresta sotto l’albero. E’ la proposta che arriva da Greenpeace per un regalo di Natale che pensi al benessere del Pianeta, degli animali e di noi stessi salvaguardando le grandi foreste primarie. «Dall’Indonesia all’Amazzonia, all’Africa i polmoni verdi del mondo vengono deforestati per fare posto a piantagioni industriali, allevamenti intensivi e alle grandi strade del legno illegale – denuncia Greenpeace -. Le popolazioni indigene vengono depredate delle loro terre e animali straordinari come la tigre di Sumatra e le grandi scimmie stanno perdendo i loro habitat». Per salvare la biodiversità , il clima e le persone l’organizzazione propone per Natale di fare un regalo `alternativo´: un biglietto speciale e personalizzato con foto e video in cui annunci all’amico o al parente di turno di aver regalato a suo nome attraverso una donazione (dai 30 in su per quella singola fino ai 12 euro al mese per chi volesse prendersi un impegno annuale) una casa sicura per la tigre di Sumatra, un habitat intatto per i grandi primati, una terra protetta per le popolazioni indigene o un riparo tranquillo per il pappagallo Amazzone. (Kronos)