In stato di agitazione i lavoratori dell’Istituto sperimentale zootecnico siciliano oggi radunati davanti all’ingresso principale di via Roccazzo a Palermo per un sit-in. Davanti ai cancelli, insieme ai 48 impiegati, un asino. Momenti di tensione con gli automobilisti per il rallentamento del traffico. La manifestazione andra’ avanti ad oltranza e domani mattina il Mercato del contadino rischia di saltare se i sindacati, come hanno chiesto in una lettera inviata alle istituzioni, non saranno convocati.
“E’ un ente abbandonato a se stesso. Abbiamo chiesto un incontro con il direttore, con l’assessore. Non si vede nessuno – dice il segretario della Flai Cgil (che ha fornito la foto) di Palermo Tonino Russo – i lavoratori non prendono lo stipendio da 3 mesi, i contributi non vengono versati all’Enpaia da due anni, e non erogano piu’ buoni pasto, straordinari e altri istituti contrattuali”. All’istituto mancano 800 mila euro e la Regione nell’assestamento ha previsto solo 140 mila euro che non bastano neanche per gli stipendi. L’intera gestione dell’istituto, con i mangimi e le medicine che servono ogni giorno per gli animali, la benzina per macchine e trattori, “sta per andare in malora”.
Lo stato di dissesto dell’ente ha fatto scattare lo stato di agitazione ad oltranza, che e’ stato comunicano con una nota inviata al presidente della Regione, all’assessore alle Risorse agricole e al prefetto dalle organizzazioni sindacali Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil e Confederdia. I segretari delle quattro sigle sindacali, Adolfo Scotti, Tonino Russo, Giuseppe La Bua e Salvatore Cannella, che non hanno avuto riscontro alle precedenti richieste d’incontro, puntano il dito sul grave stato in cui versa l’ISZS, denunciano il ritardo nella corresponsione delle mensilita’ e di altri istituti contrattuali, il mancato pagamento dei contributi e l’assenza gia’ da parecchio tempo di governance, che aggrava lo stato di incertezza.
“Se non si troveranno soluzioni alle problematiche esposte nel piu’ breve tempo possibile, proseguiremo con altre azioni di lotta – dice il segretario della Flai Cgil Tonino Russo – Mangimi, foraggi e medicinali rischiano di terminare e anche la salute degli animali e’ a rischio”. (Agi)