I cani sono membri della famiglia a tutti gli effetti ma, quando si parla di sicurezza stradale, vengono spesso dimenticati, con conseguenze anche molto gravi, sia per l’animale che per gli altri passeggeri. Quando viaggiano in auto, gli animali inferiori ai 12 kg dovrebbero essere imbragati, con l’imbracatura fissata alla cintura di sicurezza, mentre quelli di peso superiore dovrebbero viaggiare sempre in gabbia. Queste sono raccomandazioni di Allianz Global Assistance. Invece, il Codice della strada non obbliga a legare o a mettere nel trasportino il singolo animale: all’articolo 169 recita: “…è vietato il trasporto di animali domestici in numero superiore a uno e comunque in condizioni da costituire impedimento o pericolo per la guida. È consentito il trasporto di soli animali domestici, anche in numero superiore, purché custoditi in apposita gabbia o contenitore o nel vano posteriore al posto di guida appositamente diviso da rete od altro analogo mezzo idoneo che, se installati in via permanente, devono essere autorizzati dal competente ufficio del Dipartimento per i trasporti terrestri”.
Gli amici a quattro zampe che viaggiano sul sedile posteriore, infatti, raramente vengono legati, oppure sono separati dai passeggeri da una semplice rete. In caso di incidente, le moderne misure di sicurezza oggi di serie sulle automobili, quali cinture, airbag, zone di deformazione e Abs, contribuiscono ad aumentare le possibilità di sopravvivenza dei passeggeri o a far sì che non riportino ferite gravi. Tuttavia, ciò non vale anche per gli animali domestici, che spesso vengono lasciati liberi all’interno del veicolo, con possibili conseguenze per loro e per i passeggeri. Un incidente automobilistico a 40 km orari è in grado di muovere un cane con una forza pari a 40 volte il suo peso.
Un pastore tedesco di 35 kg può quindi colpire un oggetto con una forza di 1.400 kg, e non è difficile immaginare quali gravi conseguenze ci potrebbero essere nell’essere proiettato all’interno dell’abitacolo, fino a colpire, con tutta probabilità, il parabrezza. L’Allianz Centre for Technology (Azt) ha organizzato un crash test effettuato con cani manichino, per evidenziare i pericoli in situazioni di questo tipo. Due manichini sono stati messi a bordo di un veicolo, lanciato contro un muro ad alta velocità. Il “cane” che non era stato legato è stato sbalzato all’interno dell’abitacolo, per poi schiantarsi con violenza sul cruscotto. Quello che portava invece un’imbracatura di sicurezza, invece, è rimasto al suo posto, sul sedile posteriore. Gli esperti spiegano che, quando il cane è adeguatamente legato all’interno dell’abitacolo, le possibilità di sopravvivenza sua e dei passeggeri in caso di incidente aumentano. Inoltre, l’animale non rischierà di scappare in preda alla paura e non interferirà con le operazioni di soccorso. Il conducente può infine guidare con maggior calma e concentrarsi sulla strada. (Kronos)