In vigore da oggi 2 aprile il Dlgs. 28/2015 che introduce nel codice penale maggiori tutele per gli animali. Il provvedimento, che consente al pubblico ministero di archiviare procedimenti per i quali sono previste pene di particolare tenuità cioè fino a 5 anni, esclude infatti i reati commessi contro gli animali. Ne avevamo già parlato qui, intitolando il post “Più tutele per gli animali dal nuovo articolo del codice penale”. Ora quel testo è legge.
Soddisfazione dalle associazioni animaliste, dalla Lega nazionale per la difesa del cane all’Oipa, l’Organizzazione internazionale protezione animali, dall’Enpa, l’Ente nazionale protezione animali, alla Lav, la Lega antivivisezione. E proprio dalla Lav arriva un passo in più. L’associazione si fa promotrice di una proposta di legge bipartisan in parlamento in tema di “Armonizzazione, modifiche e implementazione delle disposizioni sulla repressione e il contrasto dei reati contro gli animali”.
Una legge per rendere più efficace la lotta contro i maltrattamenti degli animali e dare maggiori strumenti alle Forze di polizia che devono perseguire questi reati. Le firme in calce alla proposta sono rappresentative di tanti gruppi, alla Camera con Michela Brambilla (Fi) e al Senato con Monica Cirinnà (Pd).
“Vedremo se questo Parlamento e questo Governo – pungola il comunicato della Lav – vorranno cambiare, in meglio, dopo che abbiamo evitato il peggio sollecitando il premier Renzi e il Ministro della Giustizia Orlando, partendo dal positivo parere della Commissione Giustizia della Camera proprio riguardo ai reati contro gli animali: un risultato politico rilevante alla cui luce deve oggi essere letta la nuova norma”.