AGGIORNAMENTO DEL 4 DICEMBRE 2018 IN CODA – IL SINDACO DI SIENA: ANIMALISTI SI RASSEGNINO
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Domenica prossima, 9 dicembre, è prevista a Siena una manifestazione nazionale degli animalisti contro il Palio senese. Ritrovo in Piazza Amendola alle ore 12, annuncia Gruppi animalisti coordinamento Italia, esultando per la posizione centrale autorizzata dalla Questura: “A pochi metri dalle mura e nel bel mezzo della contrada dell’Istrice!”, scrivono su fb. Sono invece preoccupati i vertici della città: “Non è una manifestazione per gli animali ma solo contro Siena, la sua identità, la sua storia e la sua tradizione. Siena è il Palio, il Palio è Siena”, dice l’assessore comunale alla Sicurezza, Francesco Michelotti. Nel giorno del Palio di Siena dell’agosto 2015 ci fu un corteo, organizzato dal Pae – Partito animalista europeo, che si tenne però in una zona periferica della città con circa 200 manifestanti. Quella domenica la corsa fu rinviata all’indomani per maltempo.
LA POSIZIONE DEGLI ANIMALISTI…
Stavolta la Questura ha concesso ritrovo, partenza e arrivo in Piazza Amendola ma non un passaggio in Piazza del Campo. Se il percorso definitivo è ancora ignoto, non c’è incertezza sui contenuti della manifestazione. “Più che il Palio di Siena, si potrebbe definire il ‘macello di Siena’ – dice una nota del coordinamento animalista -, visto che dal 1970 ad oggi oltre 50 cavalli sono morti tra atroci sofferenze. Le tradizioni, fondamentali e importanti ponti con il passato, non sempre sono positive, ed è giusto abbandonare quelle fondate su presupposti sbagliati; in Italia i palii e le sagre sono sinonimo di sofferenza per le più disparate specie animali. Uno degli esempi più tristemente noti è appunto il Palio di Siena”. “Noi non protestiamo contro la città di Siena, né contro i senesi – aggiungono -. Noi non chiediamo l’eliminazione del Palio di Siena, ma, per esempio, la sostituzione della competizione con i cavalli con gare sportive con partecipanti umani”. “Non molleremo mai a Siena – concludono gli animalisti – come in tutti i posti in cui gli animali vengono sfruttati torturati uccisi dall’uomo. Ora e sempre liberazione animale”.
… E QUELLE DEL COMUNE DI SIENA
A Siena, invece, l’appuntamento di domenica “desta una certa preoccupazione”: “sui social i toni della manifestazione animalista sono bellicosi e la piega che sta prendendo la cosa non è delle migliori”, afferma Michelotti. “Proprio per questo motivo – prosegue Michelotti in una nota – c’erano i presupposti per vietare la manifestazione come abbiamo chiesto dall’inizio, o quantomeno dirottarla in siti meno rischiosi della città”. Per l’assessore, “piazza Amendola è prossima a negozi e abitazioni e i toni assunti dai manifestanti sono tutt’altro che concilianti: mi preoccupo inoltre per l’incolumità degli appartenenti alle forze dell’ordine”. Da Michelotti un appello “a tutti i senesi e contradaioli a non cadere in alcuna provocazione e a far regnare l’indifferenza come miglior antidoto alle ridicole contestazioni di domenica prossima”. (nella foto sopra il Palio dell’Assunta 2018)
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AGGIORNAMENTO DEL 4 DICEMBRE 2018 – IL SINDACO DI SIENA: ANIMALISTI SI RASSEGNINO
“Siena è il fulgido esempio di una comunità che esalta le proprie differenze ma si riunisce intorno ai valori della solidarietà e del rispetto, della concordia. Tutti quelli che vogliono giudicarci senza conoscerci si rassegnino: sono solo parole che si perdono nel vento”. Luigi De Mossi, sindaco di Siena, interviene così sulla manifestazione animalista in programma nella città del Palio per domenica 9 dicembre. “Non deve sfuggire il significato di ciò che sta succedendo in questi giorni attorno alla nostra città e ai nostri valori che poi sono quelli identitari. E’ l’eterna dialettica tra il distruggere e il costruire, accettando le differenze e i difetti degli altri. Conoscendoci e riconoscendoci”, ha detto il primo cittadino, che oggi ha incassato anche la solidarietà del ministro dell’interno Matteo Salvini che fu ospiti nella ‘carriera’ dello scorso 2 luglio. Rivolto agli animalisti De Mossi ha concluso: “C’è invece in questo secolo più che breve, chi accusa, sancisce e giudica senza sapere, peggio, senza voler sapere, rincorrendo solo la divinità della comunicazione per apparire il solito quarto d’ora e poi sparire per sempre”. (Ansa)