Via libera del governo francese all’abbattimento di una quarantina di lupi nelle aree montuose, dove le pecore sarebbero sotto attacco. Oltre 8mila animali da allevamento, soprattutto pecore, sono stati uccisi dai lupi l’anno scorso, in gran parte nel sud-est del paese, ai nostri confini. Gli agricoltori sostengono che le recinzioni elettriche e i cani da guardianìa sono impotenti davanti ai questi predatori e richiedono un’azione di contenimento. La situazione nell’area è tesa da tempo. L’anno scorso il Giro d’Italia, che aveva un lupetto rosa come mascotte, dovette censurare il simpatico e inoffensivo testimonial “Lupo Wolfie” nelle tappe che valicavano il confine: irritava gli allevatori locali. Ne avevamo scritto qui su 24zampe. E così il governo francese ha dato luce verde al prelievo di quaranta lupi al massimo entro luglio 2018, come nel 2016/2017, poco più del 10% della popolazione di lupi della Francia, che è in crescita. Secondo i dati della rete di Wolf-Lynx dell’Ufficio Nazionale Caccia e Fauna Selvatica (ONCFS), pubblicato lo scorso 23 maggio, sarebbero 360 i lupi sul suolo francese, contro i 292 dell’ultimo conteggio pubblicato nel 2016, e con un ragguardevole incremento del 23%. Le modalità del prelievo sono queste: i primi 32 lupi vengono uccisi in battute di caccia organizzate; in seguito, gli agricoltori possono sparare al lupo solo per impedirgli un attacco imminente o di terminare una predazione già in corso, per un’ulteriore quota di otto lupi. I gruppi di tutela dei diritti animali hanno chiesto di bloccare gli abbattimenti, sostenendo che colpi di avvertimento sarebbero sufficienti a spaventare i lupi, ancorchè affamati. Il ministro dell’Ecologia, Nicolas Hulot, ha detto che la Francia ha bisogno di trovare un equilibrio tra la salvaguardia dei lupi, una specie protetta in Europa, e la protezione degli animali da reddito. Ma lì come qui, ricorre la necessità politica di conciliare le richieste delle lobby pro-lupo con quelle pro-allevamenti. Nel 1930 i lupi erano scomparsi dal territorio d’oltralpe ma negli anni ’90 sono tornati, arrivando dall’Italia: oggi sono presenti in 30 delle 101 aree amministrative della Francia. (foto Raymond Roig/Afp)
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