Animali che lavorano per noi: cani, topi, api e pesci, non tutti festeggiano il 1° maggio

Primo maggio, festa dei lavoratori. Ci sono però alcuni mestieri che vengono svolti non da uomini o donne ma da animali. Si tratta di impieghi poco conosciuti, eroici e curiosi, a volte anche ingrati. Vediamone sei.

Cani che fiutano hard disk. Sono conosciuti anche come “porn-dogs” perchè sono impiegati spesso in indagini contro i pedofili. Sempre più spesso, però, nel mirino del loro naso entrano anche i terroristi. Questi cani delle unità di “electronic detection” sono addestrati a fiutare i componenti chimici caratteristici delle unità di archiviazione: dalle penne usb agli hard disk, oppure schede SD, tablet, iPad e Sim card. Di uno di loro, Url, abbiamo scritto qui su 24zampe.

Topi cerca-mine. Spesso famigerati, esistono invece roditori “arruolati” per svolgere ruoli delicati e importantissimi e salvare vite umane. Sono i ratti giganti africani utilizzati per individuare le mine antiuomo. In Afghanistan, Cambogia, Angola, Mozambico, Vietnam e Laos gli “HeroRATs”, topi-eroi di una società belga, hanno scovato, grazie a un fiuto davvero raffinato, la Tnt contenuta in decine di migliaia di mine e altri vari ordigni inesplosi, bonificando più di 60 milioni di mq di territorio. Mai nessuno di loro è morto sul lavoro: sono troppo leggeri per attivare i sensori. Qui su 24zampe.

Api che cercano esplosivi. Non solo i cani usano il fiuto. Le api, opportunamente addestrate, sono in grado di rilevare la presenza di sostanze esplosive. In Italia qualche anno fa il progetto “Apiboom” è stato finanziato dal Ministero delle politiche agricole e condotto dall’Unità di ricerca di apicoltura e bachicoltura presso il Crea di Bologna, anche se attualmente non se ne ha notizia. Le api, inoltre, hanno un costo molto inferiore a quello dei cani: uno sciame di 20mila insetti costa circa 80 euro. Qui su 24zampe.

Cani da caccia ai topi. A volte capita che tra i lavori che possono toccare a un cane ci sia anche quello del… gatto. Accade a New York, ad esempio, dove i topi sono stimati intorno ai cento milioni di esemplari e a contrastarli contribuisce anche un’associazione di proprietari di cani-cacciatori che si chiama R.A.T.S., Ryders Alley Trencher-fed Society. Si tratta di cani, meticci ma soprattutto terriers, con una naturale attitudine alla caccia dei roditori infestanti. Prima di essere impiegati, vengono addestrati in particolari strutture con brevi tunnel interrati e dai percorsi tortuosi per testarne le capacità. Qui su 24zampe.

Vermi mangia-plastica. La notizia è di pochi giorni fa. Una ricercatrice italiana che lavora al Cnr spagnolo ha scoperto una larva, la galleria mellonella (detta tarma della cera), che sembra essere ghiotta di plastica. Questo verme, che trova le sostanze inquinanti un boccone prelibato e grazie agli enzimi che possiede riesce a “digerirne” il doppio di altri organismi con capacità simili, ci aiuterà a smaltire i milioni di tonnellate di polietilene che abbiamo sparso per il pianeta. Un “lavoro” indigesto per cui c’è poco da festeggiare, ma forse c’è chi sta anche peggio…

Pesci da pedicure. L’impiego più ingrato della lista è quello a cui sono chiamati i garra rufa, piccoli pesci d’acqua dolce diffusi in Medio Oriente: la fish-pedicure. Nei paesi asiatici, questi pesciolini, che raggiungono al massimo i 14 centimetri, sono utilizzati nelle cure podologiche e per trattare malati di psoriasi e altri disturbi dermatologici. In Italia, in alcuni centri estetici, li utilizzano per il peeling ai piedi, sostenendo che rimuoverebbero le impurità della pelle.