Francia, nel video “rubato” in un mattatoio bio orrore e maltrattamenti. Il ministro: “Ispezioni”

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AGGIORNAMENTO DELLE 19.48
Il ministro francese della Salute, Stephane Le Foll, ha ordinato ai prefetti di procedere entro un mese ad “ispezioni specifiche sulla protezione animale nell’insieme dei mattatoi” di Francia. L’iniziativa del ministro arriva dopo che l’associazione L214 ha diffuso un video in cui vengono mostrati gravi maltrattamenti sugli animali nel mattatoio di Mauléon, nei Pirenei Atlantici.
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POST ORIGINALE DELLE 19.03
Un ennesimo video girato con la telecamera nascosta e diffuso dall’associazione L214, visibile qui, testimonia i maltrattamenti agli animali nel mattatoio di Mauléon-Licharre, nel Paese basco francese, dopo gli altri casi dei mesi scorsi a Vigan e Alès. Nel video, la cui visione non è consigliata a persone sensibili, si vedono dibattersi agnelli sanguinanti ed altre bestie ancora vive, a cui vengono tagliate la testa o le zampe e che, terrorizzate e scalcianti, vengono agganciate al macchinario che le trascina all’impianto di macellazione. Il sito propone poi altri due filmati: “Mise à mort des agneaux” e “Mise à mort des bovins”, sulle diverse procedure di uccisione. Stupisce come sia approssimativo il metodo riservato ai bovini. L’addetto tenta di avvicinare lo storditore alla fronte dell’animale, che è però libero di muovere la testa e di camminare avanti e indietro, cercando per diversi istanti di sfuggire alla morte. Quando è colpito non muore subito, ma viene comunque “processato” dagli addetti. L’associazione chiede di fermare le violenze appellandosi a un articolo del codice rurale che riconosce gli animali come “esseri sensibili”. Il quotidiano Le Monde dedica oggi un ampio reportage ai nuovi maltrattamenti nel mattatoio di Mauléon-Licharre e titola in prima pagina “Scandalo al mattatoio: l’industria della crudeltà agli animali“. Secondo le Monde le carni di Mauléon sono stampigliate con il ‘Label rouge’ dei prodotti di alta qualità nonché il marchio Ecocert, l’organismo di controllo e certificazione dei prodotti bio. Tra i 460 clienti ci sono anche grandi personalità del mondo della gastronomia transalpina come il macellaio-star Yves-Marie Le Bourdonnec e lo chef stellato Alain Ducasse. “Sono distrutto, è una catastrofe”, ha deplorato Gérard Clémente, il direttore del mattatoio, dopo aver visto il filmato della vergogna. Per lui, che dirige il centro da quarant’anni e che tra due mesi andrà in pensione, la colpa non è sua ma di alcuni impiegati. “Sono anni che cerco di migliorare le condizioni di macellazione, cerco di essere il più possibile sul posto. Ed ecco che appena volto le spalle certi operatori colpiscono gli animali, siamo cotti”. Il responsabile assicura che ora i ‘boia’ verranno licenziati. Anche se a volte, tiene a precisare, gli orari di lavoro sono massacranti. Soprattutto a Pasqua, quando bisogna “uccidere 15mila agnelli in quindici giorni. Se lavorassimo più serenamente non commetterebbero questo genere di azioni”.