Partirà a ottobre il Piano triennale di contenimento dei danni provocati dai cormorani nei compendi ittici della Sardegna. Fino a gennaio di ogni anno scatterà l’abbattimento degli uccelli, coordinato dalle amministrazioni provinciali e sotto il controllo del Corpo forestale regionale. L’obiettivo dichiarato rafforzare le misure incruente, attive e passive, finora intraprese. Il Piano, che ha incassato il via libera dell’Ispra – Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale – è stato predisposto da una task force di esperti delle amministrazioni provinciali, coordinati dall’assessorato dell’Ambiente, “nel rispetto della normativa vigente”, come precisato dall’assessore Donatella Spano. L’intervento sarà sottoposto ogni anno al vaglio degli esperti per la verifica del rispetto rigoroso di tutte le prescrizioni e la trasmissione della rendicontazione consuntiva all’Ispra e al ministero dell’Ambiente. Ne abbiamo già parlato qui e qui, su 24zampe: dai monitoraggi eseguiti dall’Amministrazione provinciale di Oristano qualche mese fa risultava che in sei anni, dal 2008 al 2014, i cormorani erano aumentati dell’86,50 per cento, passando dagli 8.384 del 2008 ai 15.636 del dicembre del 2014. Secondo la denuncia di Uecoop e Coldiretti Sardegna, gli uccelli avevano consumato oltre 2 milioni e mezzo di euro di pesce l’anno e la proposta era di abbatterne circa 260.