AGGIORNAMENTO DEL 13 GIUGNO 2016
ENPA A GOVERNO E PARLAMENTO: TRE GIORNI A SETTIMANA SENZA CARNE
“Una iniziativa intelligente, civile e di ottimo gusto, nel vero senso della parola”. Lo dichiara Annamaria Procacci, responsabile Enpa per ambiente e biodiversità, commentando il World Free Meat Day che cade oggi e che in tutto il pianeta promuove una giornata intera senza consumo di carne. «E’ ormai sempre più conosciuto l’effetto devastante che questo consumo comporta per il pianeta e per gli animali generalmente reclusi negli allevamenti intensivi, vera negazione – prosegue Procacci – di ogni esigenza etologica. Ben 27 miliardi di esseri viventi ridotti allo stato di pure macchine da polpetta». Ma il prezzo di queste polpette è salatissimo per “Madre Terra”: uno studio voluto dal Ministero dell’Agricoltura italiano attesta infatti che per ogni chilo di carne bovina portata in tavola vengono prodotti più di 18,7 chili di anidride carbonica. Inoltre, la filiera della carne comporta l’emissione di enormi quantità di gas serra; deforestazione; desertificazione; enormi consumi di acqua; uno spreco di creali sottratti all’uomo e destinati all’ingrasso dei disgraziati “animali da piatto”. In previsione del vertice di Parigi, Enpa chiese al Parlamento e al Governo italiani, una campagna per ridurre il consumo di carne, e propose tre giorni alla settimana di “sciopero” della carne nelle mense pubbliche. Sarebbe davvero ora che i Ministri dell’Ambiente e della Salute uscissero dal loro silenzio, sia per l’emergenza ambientale dovuta alle emissioni serra legate alla carne sia, per il pesante impatto sulla salute che questo consumo comporta (più di 78 chili pro-capite in Italia nel 2015). Ma anche per smettere di nutrire un sistema alimentare ingiusto, crudele e sbagliato. (Comunicato)
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POST ORIGINALE DEL 12 GIUGNO 2016
Nel 2050 la domanda globale di carne non sarà più sostenibile. Se qualcuno pensasse di iniziare da subito ad abituarsi a questa carenza, diventando vegetariano per un giorno, l’occasione buona è presto servita: domani, lunedì 13 giugno, è la “Giornata senza carne”. Sotto l’hashtag #WorldMeatFreeDay c’è una campagna di sensibilizzazione per un consumo più consapevole, e sostenibile, della carne, che dal Regno Unito ha assunto rilevanza globale. L’organizzazione
Wmfd ricorda che, secondo le ultime stime, la popolazione mondiale toccherà quota 9 miliardi entro il 2050, il 30% in più di oggi, e se non modificherà le sue abitudini alimentari la produzione di carne dovrebbe raggiungere 200 milioni di tonnellate. Una quantità non più sostenibile dalle risorse terrestri e idriche del pianeta (per saperne di più sull’impatto della produzione di carne, cliccare
qui). Un report della società “Plate for the Planet”, realizzato in occasione della Giornata, evidenzia che dai più giovani può arrivare la spinta al cambiamento. Anche se basato sulla popolazione britannica, dal rapporto emerge il fenomeno della “Generazione moderazione”, ragazzi fra 16 e 24 anni che sempre più spesso scelgono alternative alla carne o prodotti da filiere più sostenibili. È la scelta del 48% dei giovani fra 16 e 19 anni e del 40% dei ragazzi fra 16 e 24 anni e la motivazione è duplice: la salvaguardia dell’ambiente e la salute. Nei mesi scorsi l’Oms ha inserito le carni rosse e lavorate nel gruppo delle sostanze più cancerogene e un recente studio dell’Università di Oxford ha evidenziato che se tutto il mondo adottasse una dieta strettamente
vegana si risparmierebbero 8,1 milioni di morti premature all’anno entro il 2050, ma anche un cambiamento minore che limiti il consumo di carni rosse a circa 300 grammi alla settimana ne eviterebbe più di 5 milioni. Ne abbiamo scritto
qui su 24zampe. Ultimo, ma non meno importante, il tema del benessere animale negli allevamenti intensivi: tocca le coscienze di tutti, giovani e meno giovani, e ha anche un risvolto sanitario. L’affollamento e le condizioni di vita in comune comportano un abuso di medicinali antibiotici che produce effetti sulla resistenza batterica: ne abbiamo scritto
qui e
qui su 24zampe. La “Giornata senza carne” si ispira ai “Lunedì senza carne” dei vegetariani part-time, nati nel 2009 da un’idea di Paul, Stella e Mary McCartney, che hanno l’obiettivo di aumentare la consapevolezza dell’impatto ambientale che il consumo di carne ha sul nostro pianeta e di incoraggiare le persone a preservare preziose risorse naturali. Sul sito del World Free Meat Day c’è un “
contatore” col quale misurare l’impatto ambientale della rinuncia alla carne. Una famiglia di quattro persone, ad esempio, risparmia la quantità di acqua necessaria alla sopravvivenza di una persona per oltre un mese e risparmia la stessa quantità di carbonio che sarebbe prodotta da una lampadina lasciata accesa per 16 giorni mentre una sola persona, che rinuncia a un pasto a base di carne, risparmia acqua sufficiente per l’uso quotidiano di 9 persone e l’emissione di CO2 prodotta da una teiera fatta bollire 388 volte.