Gli scienziati hanno scoperto una mutazione genetica che sembra rendere certi cani, come i labrador retriever, extra-motivati da cibo e premietti ma anche i più soggetti a diventare obesi. E’ questa voracità a rendere il labrador particolarmente addestrabile, ragione per cui ha tanto successo come cane-guida e da lavoro. E l’uomo da sempre sfrutta questa caratteristica: oltre che ottimi cani da compagnia, sono la razza più indicata per le ricerche di armi, valute, stupefacenti e persone, dove il meccanismo cerca-trova-premia è determinante. Quindi, poichè per l’addestramento viene usato il cibo come ricompensa, potremmo aver inavvertitamente selezionato e allevato i cani portatori di questa variante. “I croccantini e i premietti sono usati costantemente per addestrare i cani ed essere portatori del gene della `fame nera´ rende alcuni di loro più motivati al lavoro”, spiega Giles Yeo, uno degli autori. Ora che la variante genetica è stata scoperta, apre la possibilità di selezionare esemplari che ne sono privi e di privilegiarli nella riproduzione, per arrivare ad avere labrador meno “tondi” e quindi più in salute. Lo studio, pubblicato sulla rivista Cell Metabolism, è il primo a identificare un gene associato all’obesità canina. “Abbiamo trovato un riscontro in circa un quarto dei labrador, che evidenzia una connessione di tipo biologico per la voracità riferita dai proprietari”, dice Eleanor Raffan, chirurgo veterinario e genetista dell’Università di Cambridge. I ricercatori hanno identificato inizialmente la variazione, che colpisce un gene chiamato Pmoc, in un gruppo di cani che include 15 labrador obesi e 18 magri. Nei cani-guida, le possibilità di riscontrare la mutazione genetica salgono al 76 per cento. Il labrador retriever è il cane più diffuso in Gran Bretagna, con più di 32mila nuove registrazioni all’anagrafe canina l’anno scorso, e negli Usa, dove da ben 25 anni conserva la prima posizione in classifica (ne abbiamo scritto qui su 24zampe).
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