Eolie, centinaia di capre da catturare ad Alicudi e Ginostra e da trasferire

Da giovedì gli operai del Corpo forestale sbarcheranno alle Eolie e precisamente nella più piccola delle sette isole, Alicudi, e nel borgo Ginostra, a Stromboli, con l’obiettivo di tentare di catturare le numerose capre selvatiche che si aggirano indisturbate tra gli abitanti delle piccole isole. Un problema atavico per Alicudi e anche per Ginostra. Gli animali, stimati in circa 600 capi (ma c’è chi dice più di mille), danneggiano le colture come gli ulivi e i fichi d’india e creerebbero problemi anche ai muretti a secco e ai terrazzamenti.

GLI ANIMALI NON SARANNO ABBATTUTI MA TRASFERITI A UN’AZIENDA SICILIANA

I forestali hanno già fatto diversi sopralluoghi e hanno anche realizzato e montato le recinzioni. Un’operazione fortemente voluta dal sindaco di Lipari e di sei delle sette isole dell’arcipelago eoliano, Riccardo Gullo, che al prefetto di Messina Cosima Di Stani ha esposto questo problema e soprattutto è riuscito a evitare l’abbattimento degli animali che verranno, invece, trasportati in un’azienda siciliana. Qui sotto il link a un servizio della Tgr di qualche mese fa.

https://www.rainews.it/tgr/sicilia/video/2024/04/capre-da-adottare-ad-alicudi-1ca8f213-399c-493f-a62f-e036597bcb90.html

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AGGIORNAMENTO DEL 15 SETTEMBRE 2025 – COMINCIATE LE CATTURE AD ALICUDI

Prime catture, da parte della Forestale, di capre inselvatichite nell’isola eoliana di Alicudi nell’ambito dell’operazione di eradicazione di oltre 500 animali. Nel recinto, realizzato nei giorni scorsi, sono, al momento, allocati una cinquantina di capi. Insieme a quelli che saranno catturati nelle prossime ore, saranno caricati su un mezzo, appositamente attrezzato, che dovrebbe lasciare l’isola già domani con la nave. Le capre catturate saranno donate ad un’ azienda siciliana di zootecnia. A Ginostra, invece, l’operazione di cattura delle oltre 2mila capre inselvatichite non è ancora iniziata e si sta procedendo all’installazione delle “gabbie” dove dovrebbero finire, prigionieri, gli animali. L’emergenza delle capre ormai selvatiche è un problema che riguarda alcune delle isole Eolie dove gli erbivori scendono fino al mare ed entrano nelle case e negli appezzamenti coltivati. Gli abitanti di Ginostra, borgo di Stromboli, hanno presentato anche un esposto alla procura di Barcellona Pozzo di Gotto e hanno scritto al presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Gli animalisti hanno più volte chiesto che le capre non vengano abbattute o regalate a pastori. (Ansa)

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AGGIORNAMENTO DEL 16 SETTEMBRE 2025 – LNDC, LAV E VITA DA CANI: FARE CHIAREZZA, LE CAPRE SONO FAUNA SELVATICA, PATRIMONIO INDISPONIBILE DELLO STATO

Comunicato delle associazioni Lndc, Lav e Vita da cani odv – Negli ultimi giorni il Corpo Forestale della Regione Siciliana è intervenuto ad Alicudi per la cattura di alcune capre selvatiche, caricate questa mattina e ora in viaggio verso un commerciante privato che, secondo quanto appreso da fonti locali, non sarà la destinazione finale degli animali. Le associazioni LNDC Animal Protection, LAV e Vita da Cani ODV, hanno inviato una nuova lettera alle autorità regionali e locali chiedendo la massima chiarezza su quanto sta accadendo, in quanto non risulta sia stata rilasciata dalla Regione una deroga ufficiale alla movimentazione delle capre, che sono state caricate senza prelievi e senza essere state identificate. Operazioni che, sempre secondo fonti locali, dovrebbero essere fatte al loro arrivo. In particolare, le associazioni ribadiscono che le capre devono essere in prima istanza formalmente riconosciute come animali non DPA (non destinati alla produzione alimentare), per evitare qualsiasi rischio di sfruttamento o macellazione da parte delle aziende incaricate dell’accoglienza. Parallelamente, è stata formulata una richiesta di accesso agli atti riguardante autorizzazioni, protocolli sanitari, destinazioni e modalità di cattura e trasferimento, poiché solo la trasparenza può garantire il rispetto delle normative vigenti e la tutela degli animali coinvolti. Da quanto si apprende, infatti, le capre sarebbero prive dell’identificazione e delle prassi sanitarie previste dalle norme vigenti ai fini del trasporto. Le associazioni si chiedono con forza a che titolo la Regione Sicilia possa favorire un soggetto privato nel fare business con animali selvatici, che – in quanto tali – costituiscono patrimonio indisponibile dello Stato e non possono essere trattati come merce di scambio. “Se fosse confermata, questa circostanza costituirebbe un’aggravante a un fatto già di per sé gravissimo”, dichiarano le associazioni. “Non solo si sottrarrebbero animali al loro habitat naturale, ma li si consegnerebbe a un circuito commerciale in palese contraddizione con la loro natura di fauna selvatica e con i principi fondamentali di legge. Pretendiamo risposte chiare e immediate”. LNDC Animal Protection, LAV e Vita da Cani ODV ribadiscono infine che, secondo osservazioni etologiche, la popolazione di capre tende ad autoregolamentarsi e che interventi cruenti o trasferimenti forzati non sono giustificabili. Qualora si rendesse necessario un contenimento, la strada etica da percorrere resta quella di un piano di sterilizzazioni mirate e progressive sul territorio, accompagnato da percorsi di sensibilizzazione per la cittadinanza sulla coesistenza con questi animali. In aggiunta preoccupa la denuncia, su base etologica, degli stessi etologi che stanno seguendo il caso e che hanno redatto una relazione tecnica basata sulla documentazione fotografica e video visionata, dove si evince, in testa, la mancanza delle misure minime di rispetto delle esigenze etologiche e non solo di questi animali nella fase detentiva, che ha preceduto il trasferimento odierno. Le associazioni attendono ora risposte ufficiali dalle istituzioni e si riservano ulteriori azioni nel caso in cui non venga garantita la tutela piena delle capre delle isole Eolie.