Abruzzo, da lunedì apre la caccia al cervo: pronto il ricorso al CdS

AGGIORNAMENTO DEL 14 OTTOBRE 2024 – IL CONSIGLIO DI STATO ACCOGLIE L’ISTANZA ANIMALISTA

La sezione sesta del Consiglio di Stato ha accolto la richiesta di sospensiva presentata dalle associazioni Lav, Lndc Animal Protection e Wwf Italia contro l’abbattimento di 469 esemplari di cervo in Abruzzo. Le associazioni avevano impugnato l’ordinanza del Tar Abruzzo che, mercoledì scorso, aveva dato il via libera all’abbattimento. Il presidente della sezione, Carmine Volpe, si è espresso con un provvedimento urgente e ha sospeso la delibera della Giunta regionale d’Abruzzo, fissando l’udienza in camera di consiglio per il 7 novembre. L’inizio della caccia, fissato per oggi, era comunque slittato per questioni burocratiche. “Le nostre istanze sono state ritenute meritevoli di approfondimento”. Lo dichiara l’avvocato Michele Pezone che ha curato il ricorso al Consiglio di Stato per conto di Lav, Lndc Animal Protection e Wwf Italia contro l’abbattimento di 469 esemplari di cervo in Abruzzo come stabilito dalla delibera di Giunta regionale n. 509 dell’8 agosto 2024. “Se il presidente ha accolto la nostra richiesta, fissando l’udienza in camera di consiglio, vuol dire che i nostri motivi di ricorso sono stati presi in considerazione e saranno esaminati nell’udienza del 7 novembre”. La caccia, questa mattina, non era partita per alcune difficoltà logistiche incontrate dagli Atc. “Dobbiamo ritenerci fortunati anche per questi intoppi burocratici, altrimenti si sarebbe corso il rischio di iniziare a sparare contro i primi esemplari fino allo stop che poi ha dato il Consiglio di Stato” conclude Pezone. (Ansa)

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POST DEL 13 OTTOBRE 2024

Un ricorso urgente al Consiglio di Stato per riformare l’ordinanza con cui il Tar ha respinto l’istanza con cui veniva chiesta la sospensione della delibera che da lunedì consentirà la caccia di selezione del cervo in Abruzzo. Questo l’impegno annunciato dai rappresentanti delle associazioni ambientaliste e animaliste in una conferenza stampa convocata all’Aquila per fare il punto sulle azioni messe in atto contro la delibera votata in estate dalla Regione Abruzzo. “L’ordinanza del Tar Abruzzo – hanno spiegato i rappresentanti riuniti ieri al piazzale dell’Emiciclo – che non ha accolto la richiesta di sospensiva della delibera presentata dalle associazioni Lav, Lndc Animal Protection e Wwf Italia è stata sicuramente una profonda delusione per i proponenti, ma anche per i tantissimi abruzzesi che si aspettavano da parte della magistratura amministrativa uno stop alla scelta della Regione”. Finora la Regione Abruzzo aveva detto di no a leggi di questo tipo.

C’E’ UN TARIFFARIO PER LE UCCISIONI

“Con la delibera n. 509 dell’8 agosto 2024 – hanno ricordato i manifestanti – la giunta Marsilio ha invece inteso prendersi la responsabilità di far cacciare i cervi, compresi i piccoli appena nati. E lo ha fatto nel peggiore dei modi, stabilendo persino un tariffario per ogni capo ucciso da pagare agli Ambiti territoriali di caccia, gestiti dai cacciatori che poi sono gli stessi che hanno fatto la maggior parte dei monitoraggi sui cervi”. Presente, alla conferenza stampa, anche l’associazione Appennino Ecosistema che, per voce del suo presidente Bruno Petriccione, ha nuovamente sollevato una criticità della delibera regionale dal punto di vista legale. “L’attuazione degli abbattimenti in assenza di autorizzazione di Incidenza ambientale – ha dichiarato Pietriccione – porrà in essere condotte di rilevanza penale da parte del personale addetto e dello stesso presidente Marsilio”. Petriccione ha ricordato che la sanzioni possono comportare ammende fino a 100mila euro e la reclusione fino a cinque anni. (Ansa, foto di A. Iannarelli – Pnalm)

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  • Alessandra |

    No all’uccisione dei cervi in Abruzzo, triste non e possibile

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