A Padova cane ucciso a fucilate, a Treviso cagnolina lanciata dall’auto

Due crimini contro gli animali denunciati in Veneto nelle ultime ore. Nel tardo pomeriggio di ieri alcuni passanti che passavano lungo la ciclabile che costeggia il Canale Bisatto a Lozzo Atestino, in provincia di Padova, hanno chiamato il 112 dopo aver sentito alcuni spari da arma da fuoco da un vicino campo agricolo. Sul posto i Carabinieri Forestali hanno trovato la carcassa di un cane che presentava fori compatibili con arma da fuoco. Scattata la perquisizione in casa di un agricoltore del posto, i militari hanno trovato e sequestrato l’arma, un fucile da caccia calibro 12, che il 64enne ha ammesso di aver usato per uccidere il cane. Denunciato, dovrà rispondere di uccisione di animale. La carcassa, attualmente in custodia presso l’ULSS6 Euganea, è stata sottoposta ai primi accertamenti necroscopici che confermano la presenza di alcuni fori compatibili con l’utilizzo di un fucile da caccia Cal.12 e si attendono ora le disposizioni dell’autorità giudiziaria.

LA DENUNCIA SUI SOCIAL: “VOLETE IL NOME DEL COLPEVOLE? ECCOLO: E’ MIO PADRE”

Spostandosi un centinaio di chilometri a nord est, un secondo delitto. Una giovane donna trevigiana ha indicato oggi su Instagram come quella di suo padre l’identità della persona che, il 16 marzo scorso, aveva provocato la morte della sua cagnolina dopo averla presumibilmente lanciata da un’automobile in corsa a Ponzano Veneto, in provincia di Treviso. L’uomo era stato nel frattempo individuato e denunciato dai carabinieri. “Quella che vedete – scrive la donna – è la vera ragione per cui il mio cane è morto, volete il nome del colpevole: eccolo. Proprio così, mio padre”. Per risalire ai responsabili si erano mobilitati anche i volontari dell’Ente nazionale protezione animali ed il sindaco di Ponzano Veneto, Antonello Baseggio, il quale aveva lanciato un appello alla cittadinanza. L’animale sofferente era stato notato da una passante che aveva avvertito subito i responsabili dell’Enpa. La cagnolina, che aveva 18 anni, era stata presa in cura da una clinica veterinaria della zona ma, nonostante gli sforzi, era deceduta poche ore dopo per i traumi riportati. “Sarà fatta giustizia – è il commento dell’Enpa via social – per una generazione che distrugge abbiamo le nuove generazioni che costruiscono”.

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  • Dario |

    Caro Guido la stima è reciproca, e allora ti chiedo perché si continua a scrivere carcasse…? Sento spesso che le parole sono importanti, I termini fanno cultura, e allora perché non si applicano anche agli animali…? Perché i giornalisti non eliminano il loro conformismo…? Con immutata stima e simpatia… Dario

  • Guido Minciotti |

    Carissimo Dario è un piacere ritrovarti, seppur su un argomento trito. Ti invito ancora una volta a consultare un dizionario e ti garantisco che, dopo la morte, lo penserei del mio stesso corpo. Con immutata stima, saluti gm

  • Dario |

    Notizie orribili… Ma insisto con i termini, caro Guido, forse hai un cane…Forse hai un gatto… Penseresti mai al corpo del tuo cane o gatto che sia una carcassa…?

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