Riusciranno le nutrie a “sfilare” un milione di euro da sotto il naso di cani e gatti randagi? Si scherza, naturalmente, ma Marco Melosi – presidente dell’Associazione nazionale dei medici veterinari -, invece, la faccenda la prende sul serio. In Lombardia c’è il rischio che i fondi destinati alla lotta al randagismo siano trasferiti per fronteggiare l’emergenza nutrie (ne abbiamo scritto qui su 24zampe), ora specie nociva non protetta. Dei 2 milioni già stanziati dalla direzione generale Welfare, la dg Agricoltura ne chiede la metà per il contenimento delle nutrie (nella foto un esemplare con gli incisivi dal tipico smalto arancione).
L’Anmvi chiede così al Governatore Roberto Maroni e dell’Assessore all’Agricoltura Gianni Fava di non sottrarre fondi vincolati alla lotta all’abbandono e per il possesso responsabile, iniziative già previste dal Piano Triennale lombardo 2015-2017, stanziate e pubblicate sul Bollettino Ufficiale della Regione. “L’educazione sanitaria e il controllo demografico di cani e gatti restino obiettivi prioritari della Regione Lombardia – dice Melosi -, ci sono ancora troppi cani e gatti in canili e rifugi, pochi microchip e troppi episodi di aggressione”.
“Sottrarre fondi ad una emergenza per destinarle ad un’altra emergenza non avrà conseguenze efficaci per nessuna delle due – osserva il presidente Anmvi -: il controllo della popolazione animale è una materia di rilevanza socio-sanitaria, una virtuosa forma di prevenzione e sviluppo culturale che richiede consapevolezza amministrativa e stanziamenti certi”. “Solo così – prosegue Melosi – si può recuperare una spesa pubblica fuori controllo (mantenimento in canili e rifugi anche a causa di abbandoni, risarcimenti per morsicature e aggressioni canine, incidenti stradali per omesso controllo di animali, anagrafe canina sotto-implementata, situazioni di degrado e maltrattamento animale) a causa di una programmazione schizofrenica fra le Direzioni Generali”.