Grazie all’esame del dna è stato dato un nome all’orso che domenica scorsa ha aggredito un escursionista, fratello del sindaco del posto, a spasso con il cane a 2mila metri in Val di Rabbi in Trentino. Si tratta di MJ5, un esemplare già classificato nei data base della Provincia autonoma di Trento, ha spiegato il presidente Maurizio Fugatti. E’ il figlio maschio di 18 anni di Maja e Joze, orsi sloveni che hanno dato avvio al progetto Life Ursus sulle Alpi negli anni Novanta. La provincia di Trento ha comunicato di voler procedere all’abbattimento di MJ5, scatenando le ire di associazioni animaliste e ambientalisti. Le ong annunciano opposizione al provvedimento di “condanna a morte seduta stante” (Brambilla), bollando la “decisione a fini elettorali” (Enpa) e ricordando semmai a Fugatti che è la provincia “incapace di informare ed educare i suoi concittadini alla convivenza” (Lav), appellandosi “al buon senso e al rispetto per la fauna del ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin” (Oipa) e annunciando “opposizione con ogni mezzo” (Animalisti italiani). Tutti chiedono di indagare meglio il ruolo del cane dell’escursionista (“era al guinzaglio o slegato?”) e sottolineano la stranezza della decisione di procedere con l’abbattimento dopo un singolo “errore” dell’orso. Per il Wwf è un “approccio insostenibile né scientificamente condivisibile” e ricorda che “nel 2022 anche il Consiglio di Stato ha bocciato le linee guida provinciali che prevedevano una gestione territoriale di orsi e lupi e l’automatismo tra i danni causati o l’aggressione compiuta da un orso e l’abbattimento dell’animale, in palese contrasto con i principi di proporzionalità e di precauzione”.
UN ORSO “PROBLEMATICO” CHE SEMBRA NON AVER MAI DATO PROBLEMI
L’orso MJ5 è presente da tanti anni in Trentino e ha viaggiato molto, ha detto Fugatti: “Dal 2006 al 2022 ha frequentato tutto il Trentino occidentale e si muove molto è stato anche in Provincia di Bolzano. La zona più frequentata è quella del Brenta meridionale”. La Provincia di Trento procederà alla cattura e poi all’abbattimento dell’animale, che viene ritenuto “problematico”, anche se “va detto che si tratta di un orso che non ha mai dato queste problematiche prima d’ora”. Ma rispetto al percorso dal Pacobace, che disciplina le azioni messe in campo dalle autorità trentine, si tratta di una fattispecie prevista, con un orso che ha avuto contatto fisico e non un falso attacco. “In questo caso si prevede la cattura per mettere il radiocollare oppure la cattura per abbattimento. Abbiamo informato il ministro Pichetto Fratin. Ci aspettiamo una espressione di Isrpa conforme alla gravità del fatto accaduto, dopodiché noi procederemo comunque”, ha detto Fugatti. Prima ci sarà “un’azione di cattura del soggetto e contestualmente la comunicazione ad Ispra dove diciamo che nostra intenzione procedere all’abbattimento”.
LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELL’AMBIENTE
“Sono certo che la Provincia Autonoma di Trento saprà prendere la decisione più opportuna, tenendo conto del previsto parere dell’Ispra”, afferma il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, in merito all’annuncio di abbattere l’orso MJ5. “E’ necessario – precisa Pichetto – trovare una soluzione che assicuri l’incolumità di escursionisti e turisti, in linea con le normative nazionali e comunitarie a tutela delle specie protette e nell’ambito del Piano d’azione per la conservazione dell’orso bruno (Pacobace), che prevede interventi commisurati a fronte di determinati comportamenti. Occorre valutare dunque il caso nel dettaglio accertando la situazione nel suo complesso e l’effettivo grado di pericolosità dell’animale”.
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AGGIORNAMENTO DELL’11 MARZO 2023 – ALTRE PROTESTE AMBIENTALISTE E POLITICHE
LEGAMBIENTE – “Ancora una volta la provincia autonoma di Trento prende una decisione autonoma e illegittima che non gli compete. Non spetta, infatti, alla provincia decidere che tipo di intervento mettere in campo tanto meno quello di condannare a morte un orso, come sta accadendo per l’esemplare MJ5 che ha aggredito nei giorni scorsi un uomo in Val di Rabbi”, dice Legambiente. Interpreta “in maniera estensiva la possibilità prevista dal Pacobace, il Piano d’azione interregionale per la tutela dell’orso bruno sulle alpi centro-orientali”, pertanto “ben venga il monito arrivato ieri dallo stesso ministero dell’Ambiente che ha ricordato il ruolo dell’Ispra”.
AIDAA – L’Associazione italiana difesa animali e ambiente stigmatizza la decisione dell’abbattimento: “Questo orso non ha fatto nulla di cosi grave per meritare la morte, quindi speriamo che la mobilitazione alla quale siamo tutti chiamati per difendere l’orso salvi la vita a MJ5. Quello che non comprendiamo è questa posizione del presidente della provincia di Trento quasi fosse un ossessione le cui cause meriterebbero un adeguato approfondimento verbale”.
BIANCOFIORE – “Faccio appello al Presidente Fugatti affinchè il nostro Trentino non passi come una terra crudele, che non conosce pietas ne’ nei confronti degli esseri umani ne’ nei confronti degli animali. Per quanto non formalmente accostabili, il caso del ragazzo disabile allontanato da un albergo di San Martino di Castrozza e alla cui famiglia va tutta la mia solidarietà e quello della volontà di uccidere MJ5 che da diciotto anni anima senza problemi i nostri boschi suo malgrado, sono una ferita alla nostra tradizione turistica che la giunta deve subito rimarginare” dichiara Michaela Biancofiore, membro intergruppo parlamentare amici degli animali. Che ricorda anche che gli orsi “sono stati reintrodotti per ottenere a suo tempo i ricchi contributi Ue, [che] ci sono varie soluzioni per evitare incidenti, tenerli sotto controllo e farli diventare un’attrazione anche turistica senza pericolo”.
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AGGIORNAMENTO DEL 12 MARZO 2023 – CONTINUANO LE PROTESTE ALL’ANNUNCIO DI ABBATTERE MJ5
SGARBI – “Non abbattete quell’orso”. Il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, si schiera con MJ5 e lancia un appello via social al presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, perché salvi l’animale che qualche giorno fa ha aggredito il fratello del sindaco di Rabbi, in Trentino. “Catturarlo, monitorarlo, al limite ospitarlo in una riserva controllata. Abbatterlo – sottolinea Sgarbi, che è anche presidente del Mart di Rovereto – è un esempio negativo per la fantasia dei bambini oltre che una manifestazione d’impotenza della pur valorosa amministrazione provinciale nel trovare una soluzione che non evochi la deprecata guerra”. “Gli animali come l’orso – aggiunge il sottosegretario – appartengono alla fantasia dell’infanzia e non possono essere considerati nemici da abbattere. Esorto il presidente Fugatti a ispirarsi all’intelligenza e alle emozioni dei bambini”.
ECOITALIASOLIDALE – “Si vorrebbe condannare a morte un orso che non si è mai reso colpevole di nessun atto di aggressione ma che deve pagare l’arroganza di chi in nome della legge lo vuole sopprimere. Si vorrebbe uccidere il simbolo della biodiversità e della natura”, commenta il Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale. “Chiediamo un intervento del Ministro della Transazione Ecologica, Gilberto Pichetto Fratin, considerando come la Provincia non è legittimata a procedere con tali decisioni, mentre sarebbe competenza dell’ISPRA programmare interventi ed azioni di controllo volte a risolvere i problemi o limitare i rischi connessi alla presenza di un orso problematico. Chiediamo pertanto al Ministro di ristabilire un giusto equilibrio della natura nel territorio nazionale ad oggi svilito dall’arroganza della Provincia Autonoma di Trento che di fatto, già da tempo, ha dichiarato guerra ai grandi carnivori del proprio territorio”.
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AGGIORNAMENTO DEL 13 MARZO 2023 – LIPU E WWF DIFFIDANO IL TRENTINO: NON ABBATTERE L’ORSO MJ5
Wwf e Lipu hanno inviato una diffida alla Provincia autonoma di Trento a seguito delle dichiarazioni del Presidente Maurizio Fugatti in merito all’intenzione di procedere alla cattura e al successivo abbattimento dell’orso MJ5, identificato come autore dell’aggressione a danno di un escursionista lo scorso 5 marzo. Le associazioni ricordano che “l’orso in questione, MJ5, figlio di Maya e Joze (due degli esemplari introdotti dalla Slovenia all’inizio del progetto Life Hursus) è un maschio adulto di 18 anni che in passato non si era mai reso protagonista di altri episodi simili, né aveva manifestato comportamenti a rischio. Nonostante tali evidenti carenze istruttorie e senza tenere in debita considerazione elementi potenzialmente decisivi come il fatto che l’escursionista era accompagnato da un cane, la Pat è frettolosamente giunta alla solita semplicistica conclusione, l’abbattimento dell’orso, contrastante con principi di proporzionalità e ragionevolezza e motivata da ragioni esclusivamente politiche che nulla hanno a che fare con la tutela della pubblica incolumità. Per queste ragioni le associazioni sono pronte ad agire in tutte le sedi, anche giudiziarie per tutelare il fondamentale principio di tutela dell’ambiente e della biodiversità sancito dall’art. 9 della Costituzione”, si legge nella nota inviata da Wwf e Lipu.
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AGGIORNAMENTO DEL 14 MARZO 2023
META PARMA – “Salviamo l’orso Mj5” è il titolo della petizione lanciata dall’associazione animalista Meta Parma per salvare la vita dell’orso. La petizione chiede che Mj5 non venga ucciso, mettendo in luce alcuni punti che non convincono nel racconto del presunto attacco. “Una strana storia che non convince!” – scrive l’associazione” – “Secondo il racconto fatto dal presunto aggredito, Mj5 avrebbe attaccato l’uomo lasciandogli graffi e un morso in testa, ma stranamente questi segni non sono stati mostrati al popolo italiano. Non è stata pubblicata neanche una foto dei segni dell’aggressione, eppure sono state rilasciate numerose dichiarazioni e interviste sull’accaduto. Dobbiamo fidarci sulla parola? Non possiamo, visto il veloce evolversi della questione in una sentenza di condanna a morte, senza processo e senza possibilità di difesa.
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