Dopo una prima segnalazione nel Piacentino, l’Emilia-Romagna ha dichiarato guerra allo scoiattolo grigio, specie ‘aliena’ fattore di rischio per gli ecosistemi locali. Nei giorni scorsi la Giunta regionale ha approvato una delibera per un piano di contenimento e soppressione dei roditori che ne prevede la cattura e l’uccisione con anidride carbonica. Sistema che ha fatto infuriare le associazioni animaliste, e contro il quale si sono schierati anche alcuni consiglieri regionali, di Movimento 5 Stelle e Lega. L’Enpa, l’Ente nazionale protezione animali, chiede alla Regione di rivedere il piano, “fermando gli abbattimenti e prevedendo un monitoraggio finalizzato ad avere dati numerici sulla popolazione” e la invita a “valutare progetti alternativi e sostenibili, che non comportino uccisioni”.
NEL REGNO UNITO STERILIZZAZIONI CON UNA CREMA ALLA NOCCIOLA
L’Enpa contesta anche il coinvolgimento di figure private per la cattura degli animali, “in violazione dell’art. 19 della legge nazionale 157 del 1992 sulla tutela della fauna selvatica, che riserva solo al personale pubblico tali interventi”. “Eradicazione” dice l’Enpa non significa automaticamente “uccisione”: “Nel caso in cui il numero degli individui sia basso non sono da sottovalutare le esperienze di sterilizzazione e rilascio in natura”. In Assemblea legislativa alcuni consiglieri regionali hanno chiesto spiegazioni alla Giunta. Silvia Piccinini (M5s) in una interrogazione chiede di “usare modalità incruente per contenere lo scoiattolo grigio”, per esempio considerando le sterilizzazioni. In questa direzione una interrogazione dei consiglieri della Lega che pure chiedono soluzioni alternative, citando il caso del Regno Unito dove “si è deciso di risolvere il problema in modo incruento con una sterilizzazione che passa attraverso un farmaco orale somministrato con una crema alle nocciole”. (Ansa)
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AGGIORNAMENTO DEL 16 OTTOBRE 2021 – BRAMBILLA: VERGOGNA
“Una decisione crudele e insensata che, più che risolvere il problema, produrrà enormi sofferenze a tanti esseri viventi innocenti. Gli amministratori dell’Emilia-Romagna farebbero bene a vergognarsi e ritirare subito il provvedimento – commenta Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente -. Si tratta di una decisione barbara, che standardizza la morte di questi animali in una grigia e inflessibile prassi burocratica. Si tratta di creature innocenti, che sono state importate dall’uomo in passato per ‘abbellire’ parchi e altri aree verdi cittadine, senza pensare alle drammatiche conseguenze sugli equilibri ecosistemici e alla minaccia rappresentata per la specie autoctona, lo scoiattolo rosso (sciurus vulgaris). Tanto più che, come dimostra l’esperienza, i metodi di eradicazione non funzionano quasi mai e ci sono strade più efficaci e non cruente per ridurre, in modo naturale, il numero di esemplari di una specie considerata ‘invasiva’”.
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