Il Consiglio comunale di Bogotà ha approvato un progetto normativo che mira a scoraggiare la corrida nella capitale della Colombia, tenendo conto del fatto che le autorità locali non hanno il potere di vietare questo tipo di spettacoli. Tra le altre misure, il progetto vieta l’uso di strumenti per ferire l’animale, l’uccisione del toro in piazza e ridurrà le date degli eventi. Secondo quanto riferito dal quotidiano El Espectador, l’iniziativa è stata presentata dalla consigliera Andrea Padilla e ha ricevuto l’approvazione dell’organo ieri in una sessione virtuale, con 32 voti a favore. Ora il progetto dovrà essere ratificato dalla sindaca Claudia Lopez per diventare norma. Padilla ha spiegato che il progetto prevede sei misure. Innanzitutto, sono stati vietati tutti gli strumenti utilizzati per lacerare, mutilare, ferire, bruciare gli animali in qualsiasi modo, così come l’uccisione del toro nella piazza.
IL 30% DEGLI SPAZI PUBBLICITARI DEDICATI A SPIEGARE LA SOFFERENZA ANIMALE
L’organizzatore di qualsiasi evento di corrida dovrà utilizzare il 30% dello spazio pubblicitario per segnalare la sofferenza subita dagli animali durante questi eventi. Il progetto prevede che le attività di corrida potranno essere svolte solo nelle date stabilite dal comune, che non potranno superare le tre domeniche all’anno. L’aliquota fiscale applicabile alle corride subirà un aumento del 10%, e tutte le spese operative degli eventi di corrida saranno sostenute dall’organizzatore. Infine, il distretto di Bogotà promuoverà iniziative per condannare pacificamente le pratiche di corrida. In Colombia, la Corte costituzionale ha riservato al Parlamento il potere di proibire la corrida nel Paese, tuttavia Padilla ha assicurato che l’eliminazione degli strumenti di tortura e le altre misure sono un primo passo per iniziare a ”scoraggiare la corrida”. ”Sappiamo che questa proposta susciterà accese discussioni legali, ma difenderemo l’autonomia territoriale di Bogotà per rendere più rigorosa la protezione degli animali”, ha aggiunto. (Ansa)
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