Sabato 28 dicembre non è stato possibile per i ricercatori osservare le tre orche avvistate la sera prima da un pescatore sportivo nello Stretto di Messina, così da poter accertare che siano le stesse – che però erano quattro – che hanno stazionato per giorni davanti al porto di Genova e poi a Portofino. I ricercatori dell’Associazione Marecamp Onlus sono stati in mare per quattro ore in mattinata ma non le hanno trovate e ipotizzano che possano avere cambiato zona. Le ricerche si sono interrotte a causa del peggioramento delle condizioni atmosferiche. Si tratta comunque, sottolinea Marecamp, della prima volta che la presenza di orche viene segnalata nello Stretto di Messina.
AVVISTATE TRE ORCHE, NE MANCHEREBBE UNA
“Fino a ieri ne sono state viste solamente tre. Forse c’è un problema e ne abbiamo persa un’altra – dice Clara Monaco, biologa marina responsabile scientifico dell’associazione Marecamp Onlus, che si occupa del monitoraggio di balene e delfini nel porto di Catania -. Una mostrava qualche segno di deperimento e mangiava poco (si tratterebbe di Dropi, nd24z). Siamo in collegamento con la Capitaneria di porto e ci teniamo in contatto con le associazioni che hanno seguito le orche a Genova. Sarebbe utilissimo sapere se sono gli stessi esemplari e se sono rimaste in tre o sono ancora quattro”. Poi raccomanda “a chiunque le dovesse avvistare di non avvicinarsi perché sono molto stressate e di chiamare subito la Guardia Costiera”. Dopo la morte del cucciolo – dice la biologa – le quattro orche si erano spostate da Genova e si sperava che andassero verso Gibilterra per tornare in Islanda. Questo comunque non è un mare al quale sono abituate.
DUE PROBLEMI: IL CIBO E IL RISCHIO COLLISIONI
“Il fatto che si trovino nello Stretto di Messina – continua Monaco – é un po’ problematico. Magari è vero, come dice il pescatore, che c’è mangianza e, per fortuna, si stanno sostentando e si riprendono per affrontare il viaggio verso l’Islanda, da un lato, dovessero scendere ancora, sarebbe un problema sia perché lo Stretto di Messina è molto trafficato e c’è il pericolo di collisioni, dall’altro significa che si sono perse, che hanno ancora bisogno di protezione”. “Speriamo – ha concluso la biologa – che tornino in un ambiente più adatto a loro. Dove stanno andando non lo possiamo sapere. Speriamo solo che si stiano riprendendo perché tutto quel periodo davanti a Genova le ha stressate abbastanza”.