Un rudere a Nettuno, sul litorale romano, con centinaia di gabbie piccole e sudicie esposte alle intemperie in cui erano rinchiusi 465 uccelli di varie specie e roditori destinati, si ipotizza, alla vendita. Inseparabili, pappagalli ondulati, diamantini, tortore, oltre che tantissimi conigli e gerbilli, erano stipati all’inverosimile in condizioni igieniche pietose e, in molti casi, senza acqua né cibo. A fare da guardia a questo lager anche tre cani di cui uno legato a catena, senza acqua né cibo e con una cuccia fatiscente. L’intervento delle guardie zoofile Oipa di Roma ha permesso di sottoporre tutti gli animali a sequestro e a denunciare il proprietario per i reati derivanti dalle vergognose condizioni di detenzione.
Le condizioni sono apparse subito da lager: all’interno di un rudere privo del tetto e di qualsiasi riparo dalle intemperie, le guardie Oipa hanno scoperto una batterie di gabbie appese alle mura del rudere, all’interno delle quali erano rinchiusi uccelli e conigli stipati all’inverosimile in condizioni igieniche pietose. Molte delle gabbie erano prive di acque e cibo, escrementi ovunque tappezzavano le gabbie e il pavimento sottostante. In alcune gabbie vi erano anche dei piccoli nidiacei.
Il proprietario è stato identificato dalle guardie zoofile dell’Oipa che gli hanno contestato lo stato degli animali e i reati derivanti. Scoperto anche un pappagallo appartenete a una specie protetta dalla convenzione internazionale Cites senza la necessaria documentazione di provenienza, altro reato contestato che prevede l’ammenda da ventimila a duecentomila euro o l’arresto da sei mesi ad un anno. Gli agenti dell’Oipa hanno richiesto l’intervento della Asl Rmh che, giunta sul posto, ha verificato lo stato degli animali ed ha partecipato alle operazioni che hanno portato al sequestro di tutti i 465 animali e 117 gabbie, oltre ovviamente alla denuncia all’Autorità Giudiziaria del proprietario.