Apre oggi in anticipo la caccia in una quindicina di regioni italiane, tre settimane prima rispetto al via ufficiale previsto nella terza domenica. Contro le decisioni delle amministrazioni regionali insorgono animalisti e ambientalisti. Il Wwf annuncia ricorsi. In due casi, Abruzzo e Marche, hanno avuto ragione e la preapertura è stata bloccata. “Metteremo in atto qualsiasi azione legale e di pressione per respingere queste illecite e ingiustificabili carneficine di animali selvatici, comprese denunce penali e alla Corte dei Conti”, afferma il Wwf Italia. “Gli amministratori delle Regioni – prosegue una nota – devono assumersi le proprie responsabilità, politiche, legali ed economiche, dinanzi ai cittadini, all’Europa e alla natura. Ancora una volta la tutela della fauna selvatica, per un numero di regioni ancora troppo elevato, al centro e al sud, appare l’ultima delle preoccupazioni”. E fanno sapere che “tra il 27 e il 28 agosto i Tribunali amministrativi di Abruzzo e Marche, con un decreto cautelare ‘urgente’ hanno bloccato le preaperture, ritenendo che nel bilanciamento dei diversi interessi, appare prevalente l’interesse pubblico generale alla conservazione della fauna selvatica”. Difficile, sottolinea poi il Wwf, stilare una classifica perché “molte regioni pubblicano i calendari venatori sempre più tardi, rispetto al 15 giugno, data stabilita dalla legge 157/1992. Per esempio l’Abruzzo ha deliberato il 14 agosto e la Toscana, che ha approvato la preapertura al 1/o settembre, il 27 agosto”.
APERTURA ANTICIPATA: GRAVE ANCHE LIPU, ENPA E LAV
Secondo la Lega italiana protezione uccelli Lipu-BirdLife Italia, è “gravissimo aver autorizzato la preapertura della caccia alla tortora selvatica, specie globalmente minacciata ma anche aver inserito nei calendari venatori numerose altre specie, tra cui il moriglione e la pavoncella, due specie globalmente minacciate per le quali Commissione europea e ministero dell’Ambiente, quasi del tutto inascoltati, hanno chiesto alle regioni di vietarne la caccia. Chiederemo all’Ue una procedura d’infrazione sulla mancata tutela”. Condanna anche da parte dell’Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa) che parla di “inaccettabile violenza contro la natura” segnalando che tra le Regioni che hanno concesso la preapertura “più generosa” con i cacciatori, ci sono Piemonte, Veneto, Molise e Puglia, l’Emilia-Romagna, la Basilicata e la Campania”. Da parte sua la Lega Antivivisezione (Lav) sottolinea il “grave impatto con l’uccisione di un maggior numero di animali e ricorda che “dal 1°settembre al 31 dicembre 2018 l’Associazione vittime della caccia ha contato ben 65 vittime umane (16 morti e 49 feriti, tra cui anche due bambini) a causa della caccia”.