Non si ferma la moria di delfini in Toscana: un altro delfino spiaggiato, un esemplare adulto trovato morto in avanzato stato di decomposizione sulla spiaggia libera della Lecciona, tra Viareggio e Torre del Lago (Lucca). Dall’inizio dell’anno è il
38esimo. Ad effettuare i primi rilievi, gli uomini della Capitaneria di porto di Viareggio che a seguito della segnalazione telefonica di un bagnante non hanno potuto che constatare una scena già vista quest’estate. Avviate le procedure per smaltire la carcassa dopo aver informato gli enti che stanno monitorando il fenomeno dei ripetuti spiaggiamenti di delfini. Il delfino rinvenuto morto è un esemplare di tursiupe come la maggior parte dei cetacei che si sono spiaggiati negli ultimi due mesi e mezzo in Toscana (il 26 giugno e il 26 luglio, su un totale di 11, 9 erano tursiupi). Proprio ieri la Regione Toscana ha reso noto i risultati delle analisi su 4 delfini che si sono spiaggiati tra giugno e luglio scorsi, in base ai quali sembra che sia il Morbillivirus la causa dei decessi. In Toscana, è stato ricordato sempre ieri, già nel 2013, e ancora nel 2017 “si è assistito ad importanti epidemie di tale virosi tra i cetacei, che però hanno interessato principalmente la specie Stenella striata” di delfini.
Prosegue la moria di delfini in Toscana, oggi è stato rinvenuto un altro esemplare morto, un tursiope, a cinque miglia al largo dalla foce del Serchio. Il corpo dell’animale, in stato di decomposizione, è stato notato galleggiare da un diportista. Lo rende noto l’Agenzia regionale per l’ambiente Arpat. E’ il 37/o caso dall’inizio dell’anno e il 20/o dall’inizio di luglio in Toscana. Le analisi condotte dall’unità operativa Toscana nord dell’Istituto zooprofilattico sperimentale Lazio e Toscana su quattro esemplari morti hanno riscontrato una positività al Morbillivirus, virus che colpisce i cetacei. In Toscana già nel 2013 e nel 2016 sono state registrate importanti epidemie di tale virosi tra i cetacei. Lo scorso anno sono stati trovati spiaggiati in Toscana 23 cetacei di cui 20 delfini, mentre nel 2017 furono 48 di cui 41 delfini.
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Tra i delfini che si sono spiaggiati in Toscana negli ultimi mesi 7 presentavano lo stomaco completamente vuoto, come se qualche patologia li avesse indeboliti al punto da non riuscire a nutrirsi e, di conseguenza, infine a morire. E’ quanto spiegato dall’assessore all’ambiente della Toscana Federica Fratoni, facendo riferimento alle autopsie che sono state eseguiti finora, in totale 8. Solo a luglio sono stati 16 i delfini spiaggiati. Non per tutti è stato possibile fare l’autopsia a causa delle avanzate condizioni di decomposizione delle carcasse. Tra i delfini sottoposti ad autopsia c’era anche il cucciolo rinvenuto morto ieri. Entro agosto, ha aggiunto l’assessore, si avranno i risultati delle analisi. “Siamo tutti colpiti e rattristati da quanto sta accadendo nel santuario dei Cetacei – ha detto Fratoni -. I delfini sono animali meravigliosi, intelligenti ed amati e questo rende ancora più dolorosa la scoperta delle loro carcasse spiaggiate. Stiamo andando a fondo per capire quali sono le reali cause della moria a cui stiamo assistendo e se è in nostro potere fare qualcosa per fermarla. Attendiamo con ansia l’esito dell’indagine approfondita commissionata dalla Regione all’Università di Siena e all’Izslt di Pisa”. “A questo punto – conclude l’assessore – si rivelerà essenziale per far luce sulla vicenda l’esito delle analisi in corso sui tessuti e sugli organi prelevati. Attendiamo per metà agosto le risposte delle analisi ecotossicologiche, che chiariranno se queste morti siano o meno legate a fattori inquinanti. A fine mese, invece, arriveranno le risposte per quanto riguarda la presenza di virus e patogeni. Mi auguro davvero che questo stillicidio si fermi al più presto”.
Due delfini tursiopi sono stati trovati spiaggiati oggi in Toscana. Lo comunica l’agenzia ambientale Arpat. Uno era in decomposizione a Capoliveri (Livorno), sull’isola d’Elba, l’altro, un piccolo esemplare, anche questo morto, a Viareggio (Lucca) dove è stato avvistato stamani da un velista al largo del porto. Questo delfino era affiancato da due esemplari femmine più grandi, vivi. Il velista ha contattato telefonicamente la guardia costiera che ha inviato sul posto un battello. Ad ogni tentativo dei militari di recuperare la carcassa del tursiope, meno di 140 cm, si percepiva – spiega la guardia costiera – un evidente comportamento agitato, quasi disperato di altri due delfini adulti femmine, rimasti sempre vicino al piccolo tursiope morto. Dopo circa 40 minuti di osservazione sul comportamento degli individui adulti, l’equipaggio della motovedetta è riuscito a recuperare la carcassa del piccolo delfino per portarla in porto per le necessarie analisi necroscopiche, anche alla luce delle recenti numerose morti che hanno interessato la popolazione toscana dei Tursiopi. Il piccolo delfino è stato consegnato a ricercatori dell’università di Siena e le analisi verranno svolte anche in collaborazione con Arpat e Istituto Zooprofilattico di Pisa. (Ansa)
“Stiamo monitorando attentamente 24 ore su 24 la situazione tramite l’Osservatorio Toscano per la Biodiversità che sorveglia costantemente ciò che sta avvenendo sul fronte mammiferi. Stiamo aspettando gli esiti delle analisi a cura dell’istituto zooprofilattico di Pisa e ci auguriamo possano fare chiarezza sulle cause di queste morti”, ha detto l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni, in una nota, commentando gli otto delfini spiaggiati nel mese di luglio in Toscana.
NEL 2019 26 SPIAGGIAMENTI, NEL 2018 ERANO STATI SOLO 21
La media degli spiaggiamenti nella regione (26, appunto) è leggermente più alta rispetto allo stesso periodo del 2018, in cui nei primi sei mesi se ne erano registrati 21 di mammiferi marini. L’assessore Fratoni ha poi ricordato il “lavoro che stiamo portando avanti da tempo con il ministero dell’Ambiente e con la Commissione europea per l’istituzione di un ‘Sito di interesse comunitario’ del tursiope in Toscana, un’area nel nostro mare dell’Arcipelago a nord dell’isola d’Elba in cui questa specie possa essere finalmente tutelata grazie a regole precise”. (foto Arpat)
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AGGIORNAMENTO DELLE 15.10 IN CODA – TROVATO UN DELFINO MORTO ALL’ISOLA D’ELBA
Continua la moria di delfini lungo le coste toscane e il fenomeno ha toccato anche il mare dell’Isola d’Elba (Livorno), dove vivono due tribù stanziali di tursiopi: una tra Marciana Marina – Sant’Andrea e Capraia e l’altra tra Marina di Campo e Pianosa. E’ stato infatti segnalato un cetaceo morto, adagiato a circa 10 metri di profondità, a sud di Porto Azzurro. A darne notizia, in una nota, Legambiente Arcipelago Toscano. Il delfino, prosegue la nota, è stato fotografato e filmato dal Diving Biodivers di Piergiacomo e Chiara che lo hanno segnalato all’Ufficio marittimo di Porto Azzurro della capitaneria di porto di Portoferraio (Livorno), che, a sua volta lo ha prontamente segnalato anche all’Università di Siena che nei prossimi giorni dovrebbe intervenire per effettuare i necessari prelievi cutanei del delfino per poter cominciare a determinare le cause della morte. Un lavoro di squadra – coordinato in Toscana dall’Osservatorio della biodiversità e con al centro le capitanerie di porto e l’università – che dimostra, conclude la nota, quanto sia cresciuta l’attenzione verso il mare e la sua vita e la rete che permette di intervenire prontamente, ma anche quanto la collaborazione attiva e la citizen science possa contribuire a riuscire a capire le cause di una serie di decessi di cetacei molto preoccupante. (Ansa)