Due sentenze in Corte d’appello a Brescia e in Corte di Cassazione cambiano gli esiti di due differenti procedimenti che riguardano l’allevamento Green Hill di Montichiari, nel Bresciano, chiuso nell’estate del 2012. La Corte d’appello di Brescia ha ribaltato la sentenza di primo grado sui maltrattamenti di animali avvenuti a Green Hill. Due veterinari dell’Asl di Brescia erano stati assolti così come tre dipendenti della struttura. Ora il nuovo verdetto cambia il quadro. Resta valida solo l’assoluzione per il medico veterinario Chiara Giachini, mentre il collega Roberto Silini è stato condannato a tre anni per concorso in maltrattamenti di animali, uccisione, omessa denuncia e falso in atto pubblico. Condanna a un anno e 4 mesi invece per i tre ex dipendenti di Green Hill Cinzia Vitiello, Antonio Tabarelli e Antonio Tortelli che dovevano rispondere di falsa testimonianza perché secondo l’accusa nel corso del processo di primo grado non avrebbero raccontato la reale situazione che c’era all’interno dell’allevamento. Le motivazioni della sentenza saranno depositate in 75 giorni.
LA REAZIONE ANIMALISTA
“Con questa sentenza la Corte d’Appello ha confermato che era impossibile che durante i controlli dei veterinari pubblici, non fossero emerse evidenze dei maltrattamenti e delle uccisioni ingiustificate verificatesi nella struttura, per le quali i vertici e il veterinario di Green Hill sono stati condannati in tutti e tre i gradi di giudizio – afferma la Lav in una nota -. Non abbiamo mai perso la fiducia nella giustizia, consapevoli che gli elementi di prova fossero sufficienti ad evidenziare le responsabilità”. Anche Enpa è “estremamente soddisfatta. Una sentenza che rompe con il passato, in cui a torto troppi pensavano di godere di una qualche sorta di immunità, e farà storia; confidiamo che sia confermata anche dalla Corte di Cassazione”. Gli animalisti si augurano poi che sia “un monito per tutte le realtà che lucrano sulla pelle degli animali, non soltanto quelle legate alla sperimentazione animale. Il messaggio che arriva da Brescia è chiaro: nulla deve restare impunito”.
LA CASSAZIONE ANNULLA L’ACCUSA DI FURTO DEI CANI
La Corte di Cassazione ha poi annullato l’altroieri la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello del Tribunale di Brescia per l’accusa di furto nei confronti dei 12 ragazzi che il 28 aprile 2012 portarono in salvo i primi beagle di Green Hill. “Siamo orgogliosi – scrive Lav sul proprio sito – di aver sostenuto le spese legali di una nostra socia e di aver contributo per tutti e tre i gradi di giudizio a quelle degli altri imputati. Se oggi Green Hill è chiuso per sempre, è anche grazie alla determinazione di questi 12 ragazzi, che hanno disobbedito alla Legge per salvare delle vite”.