I giovani cinesi si occidentalizzano: più cani e gatti contro la solitudine

Un numero sempre maggiore di giovani cinesi ha scelto gli animali domestici per alleviare lo stress e le tensioni della vita quotidiana, alimentando un mercato in rapida crescita nel Paese. La spesa per gli animali domestici nel Paese è salita a circa 170,8 miliardi di yuan (25,5 miliardi di dollari) nel 2018 e si stima che la cifra raggiungerà i 200 miliardi di yuan nel 2020, scrive il China Youth Daily. La Cina è sicuramente il paese del Festival di Yulin ma anche il luogo dove Wang Junyue, una 24enne di Pechino, spende circa un decimo del proprio stipendio mensile per mantenere il proprio gattino, tra cibo, toeletta e giochi, racconta Xinhuanet. La maggior parte dei consumatori sono persone nate negli anni ’80 o ’90, con alcuni che sono arrivati a spendere quasi la metà delle loro entrate per i loro amati cani e gatti, si osserva nell’inchiesta.

TRA CIBO, CURE E GIOCHI C’E’ CHI SPENDE ANCHE META’ STIPENDIO

“La crescita del mercato ha segnato la diversificazione dei modelli di consumo tra i giovani e incoraggiato la crescita economica e il progresso sociale e culturale”, afferma il giornale. Tuttavia, l’aumento degli animali da compagnia ha anche rispecchiato i problemi sociali che i giovani stanno affrontando, un fenomeno che replica quanto accade in Occidente. In particolare, l’aumentata pressione nella vita e un senso di alienazione dalla società ha fatto sì che molti giovani abitanti delle città si rivolgessero agli animali domestici per alleviare la loro crescente solitudine. Tale stress è attribuito a orari di lavoro eccessivi e alla mancanza di tempo libero. Il tempo medio di svago per i cinesi è infatti in calo, con una media nel 2017 di 2,27 ore al giorno. Quello per i residenti urbani era ancora meno, sottolinea il giornale, citando un rapporto pubblicato dall’Accademia cinese delle scienze sociali.

  • Guido Minciotti |

    Battutaccia.

  • Guido Minciotti |

    Battutaccia.

  • Dario |

    …e poi nel caso, in dispensa…
    (cattivissimo me…)

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    …e poi nel caso, in dispensa…
    (cattivissimo me…)

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