Pelli intere, giacche e tappeti, ma anche teschi e zampe, braccialetti di coda e coltelli con manico in osso, con prezzi dai 10 agli 8mila dollari: è il mercato degli oggetti realizzati con parti di giraffa, che negli Stati Uniti sembra particolarmente fiorente. A rivelarlo è un’inchiesta sotto copertura dell’associazione animalista Humane Society, secondo cui negli ultimi dieci anni sono stati importati negli Usa almeno 40mila prodotti o parti di giraffa, corrispondenti a circa 4mila esemplari.
OGGETTI IN VENDITA ONLINE MA ANCHE IN NORMALI NEGOZI
Gli animalisti hanno trovato gli oggetti in vendita sia online, sia in normali negozi, rivolti a una clientela che considera la giraffa un nuovo “prodotto esotico”, dopo la stretta sulla vendita di oggetti in avorio. A fornire la materia prima sono spesso i cacciatori di trofei, che importano dall’Africa, in media, oltre una giraffa al giorno. “L’acquisto di parti di giraffa mette a rischio l’intera specie”, afferma Kitty Block, presidente di Humane Society. “La giraffa si sta silenziosamente estinguendo. In natura ne restano meno di 100mila esemplari: in Africa sono meno di un terzo rispetto agli elefanti”.
UNA DIMOSTRAZIONE DEL DISPREZZO PER LA SPECIE
Uccidere le giraffe come trofei e usare le parti del loro corpo per capi di moda, coltelli e decorazioni non solo dimostra mostra un totale disprezzo per questa specie, evidenzia Block, ma si aggiunge alle principali minacce che hanno causato un declino del 40% della specie negli ultimi 30 anni. (Ansa, nella foto Tess Thompson Talley, 37 anni, del Kentucky: pochi mesi fa è stata criticata per aver ucciso nel ‘Veld’, la savana sudafricana, un maschio di 18 anni della rara variante con le macchie nere sul pelo)