Il genoma del polipo non ha più segreti. Il Dna di questa creatura acquatica è stato mappato per la prima volta da un gruppo internazionale di scienziati delle università americane di Chicago, Berkeley e dell’Institute of Science and Technology di Okinawa in Giappone, riuniti nel Cephalopod Sequencing Consortium. Il lavoro, pubblicato sulla rivista Nature, qui, rappresenta la prima mappa completa del corredo genetico di un cefalopode e rivela particolari inattesi (nella foto – fuori contesto – di AP/Francois Mori, la scultura gonfiabile “Poulpe” dell’artista francese “Les Plasticiens Volants” a La Villette durante la mostra “The Air of the Giants” a Parigi, in Francia, fino al 13 settembre 2015)
Uno su tutti: gli studiosi hanno identificato nel polipo, più precisamente nell’Octopus bimaculoides della California, oltre 33 mila geni che codificano proteine. Più di quelli conteggiati nell’uomo (20-25 mila). I ricercatori stimano che il genoma del polipo sia composto da 2,7 miliardi di coppie di basi, e analizzando l’espressione genetica di 12 diversi tessuti dell’animale hanno scoperto “una straordinaria espansione di una famiglia di geni coinvolti nello sviluppo neuronale, caratteristica un tempo ritenuta appannaggio dei vertebrati”. I ricercatori hanno identificato “centinaia di geni polpo-specifici, molti dei quali espressi a livello cerebrale, della pelle e delle ventose”.
“Con le sue 8 braccia prensili, un cervello di grandi dimensioni e un’intelligenza caratterizzata da spiccate capacità di problem solving – spiega Clifton Ragsdale dell’università di Chicago, co-autore senior della mappa – il polipo sembra essere completamente diverso da tutti gli altri animali, compresi altri molluschi. Lo zoologo britannico Martin Wells disse che il polpo è un alieno. In questo senso, il nostro lavoro descrive il primo genoma sequenziato di un alieno”. (Kronos)