Genova, i cani dei dipendenti entrano in Comune (e presto nei musei): Liguria laboratorio di animalismo?

L’assessore alla cultura del Comune di Genova, Elisa Serafini, con una serie di regole interne ha consentito ai dipendenti di portare il proprio cane in ufficio, all’interno di Palazzo Ducale, durante l’orario di lavoro. La stessa Serafini porta il suo Benji (nella foto), un barboncino che fa compagnia a Pixel, Amelia, Simpson e Gioia sotto o sopra le scrivanie. Una piccola rivoluzione, visto che l’esperimento sta andando alla grande e che ben presto – la sperimentazione partirà a primavera – i cani potranno accompagnare i propri padroni anche nei musei e nei palazzi dei Rolli. E così la Liguria diventa un vero e proprio laboratorio cultural-politico-animalista, con il questore della Spezia che va in questura col suo labrador e il sindaco spezzino che va in Municipio col suo collie. Fa eccezione Savona, dove la sindaca vieta l’accesso al centro storico ai quattrozampe rei di sporcare la città. “Una presa di posizione che lede i diritti degli animali”, per l’avvocato specializzato nella materia Manuela Giacomini, genovese doc e amica di 24zampe, che invece plaude all’iniziativa “molto americana” dell’assessore ligure. “Portare il proprio cane nel posto di lavoro – ha detto infatti la Serafini, forse ispirata dalle abitudini d’oltreoceano – migliora il clima tra colleghi e induce le persone a non correre a casa per portar fuori il cane”. Resta la condizione che l’animale non deve “creare disagio: se c’è qualcuno che ha paura o è allergico, il cane non entra”. La presenza di Benji e degli altri cani testimonia “un nuovo approccio – ha detto Serafini -. Una nuova declinazione del vivere con il cane, una sperimentazione che a primavera arriverà anche nei musei genovesi”. Ma c’è di più: “Rendere più semplice la vita di chi adotta i cani o gli animali in generale porterà maggiore motivazione all’adozione. E questo ridurrà anche le spese del Comune”.

 

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Nelle foto Ansa, alcuni cani di cui si parla nel post: il volpino di Pomerania Amelia e il carlino Pixel in ufficio, lo spinone Tanino davanti alla sede del municipio genovese.

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