Leo non era uno di quei cani che – magari a dispetto della piccola taglia – hanno una grande considerazione di sè. Era un bassotto tranquillo, che prediligeva la compagnia dei padroni e che sedeva placido sul sedile posteriore della station wagon di famiglia mentre si andava a far le commissioni in giro per Pancevo, cittadina vicino a Belgrado, in Serbia. Ma un giorno, un brutto giorno, ha dimostrato a tutti il suo coraggio.
E’ successo l’anno scorso, quando un cane da guardia di grossa taglia, un incrocio di mastino, ha attaccato una ragazzina di fronte al giardino di Leo. Allora lui si è buttato contro il cagnaccio, abbaiando ringhiando e azzannando, quello ha reagito contro Leo, lasciando la ragazzina. Il piccolo bassotto ha pagato con la vita ma Pancevo non si è dimenticata di lui.
E due settimane fa una statua a grandezza naturale di Leo è stata inaugurata vicino al parco giochi dei bambini a Pancevo, sia per ricordare il cane che per insegnare ai bambini valori come l’amicizia e il sacrificio. La scultura in bronzo ritrae un Leo attento e vigile, è montata su un basamento in pietra bianca (nella foto Ap, che racconta la storia di Leo sul proprio sito) ai piedi del quale molti lasciano un fiore.
L’idea del monumento è nata in seguito all’interessamento di un gruppo di attivisti dei diritti degli animali che avevano notato un crescente interesse per la vicenda sui social network e sui media locali. Secondo l’associazione “Pets” di Pancevo, quello intitolato a Leo è il primo monumento eretto a un cane in Serbia, paese che ha grandi problemi di randagismo e notoriamente bassi standard di benessere animale. “Lo scopo è far crescere nella popolazione, soprattuto quella giovane, la consapevolezza di quanto siano importanti gli animali per noi e di come loro ci siano sempre, quando ne abbiamo bisogno” ha voluto sottolineare Ivan Kurajov, un membro dell’associazione.
Lo sa bene Nikolina Vucetic, la ragazzina ora dodicenne che a Leo deve molto. “Quando ho urlato di paura per l’attacco del cane da guardia, Leo è intervenuto subito, azzannandolo alla zampa posteriore… – spiega Nikolina, mostrando le cicatrici – allora il cagnaccio ha lasciato me e si è avventato sul piccolo Leo”.
Senza lasciargli scampo. Nonostante l’impegno dei veterinari che lo hanno immediatamente preso in cura, nel giro di un paio di giorni Leo è morto. Biljana Ilic, la proprietaria di Leo, lo ricorda come un “cane felice e allegro”, che saltava intorno quando c’erano ospiti e leccava tutti. “Ma quel cane da guardia era troppo grande per Leo, è stata una lotta impari” aggiunge la giovane 23enne con gli occhi velati di lacrime. Il posto di Leo in famiglia l’ha preso Djole, anche lui un bassotto (nella foto, in braccio alla padrona), regalato dagli allevatori locali, impressionati dall’accaduto.
Sulla targa vicino alla statua, si legge: “Dedicata a tutti i piccoli eroi con un grande cuore”. Come Leo.