“Il Piano lupo ritorni nei prossimi giorni in discussione in sede tecnica, con un confronto aperto a tutte le parti interessate, partendo però da un punto fermo: l’abbattimento legale del lupo non può essere un metodo per la gestione dei conflitti tra la specie e le attività zootecniche”. Lo scrive la presidente del Wwf Italia Donatella Bianchi in una lettera in cui l’associazione chiede al ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, ai presidenti e agli assessori regionali competenti una rapida approvazione del Piano per la conservazione e gestione del Lupo in Italia con lo stralcio del paragrafo III.7 in cui è prevista la possibilità di abbattimenti legali. Il Piano Lupo tornerà in discussione alla Conferenza Stato Regioni il prossimo 23 febbraio, dopo essere stato rinviato il 2 febbraio scorso a causa dell’opposizione di diverse Regioni agli abbattimenti controllati. Ne abbiamo scritto qui su 24zampe. “Oggi è possibile un accordo per lo stralcio del paragrafo III.7, come auspicato anche dalla maggioranza dei Presidenti delle Regioni – conclude la ong ambientalista -: 11 su 20 hanno, infatti, pubblicamente dichiarato la loro posizione contraria ad un Piano che contempli anche la possibile autorizzazione agli abbattimenti legali”. Per il Wwf “è vitale che l’accordo della Conferenza Stato-Regioni indichi anche le fonti per il finanziamento dell’attuazione del Piano di gestione del Lupo: infatti, per evitare che le azioni previste restino prive di copertura e, quindi, sostanzialmente inapplicate, i costi non possono essere a carico solo delle Regioni”.
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