AGGIORNAMENTI DEL 30 GENNAIO 2017
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GALLETTI: “IN MALAFEDE O IGNORANTE CHI MI ACCUSA”
Chi lo accusa di voler aprire la caccia al lupo “e’ ignorante o in malafede”. E’ durissima la reazione del ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, alle critiche per il piano lupo varato dal Governo. “Noi abbiamo presentato un piano per tutela del lupo, che e’ il contrario esatto – sbotta il ministro, oggi a Bologna -. Sono 22 azioni che mirano alla tutela del lupo, a fare convivere la sua presenza con quella dell’uomo e delle attivita’ economiche. Chi vuole lasciare le cose cosi’ come sono oggi vuole proteggere una situazione in cui il lupo viene cacciato dai bracconieri, perche’ la situazione e’ diventata insostenibile e ognuno si difende come puo'”. Dunque, Galletti rigetta l’accusa di voler fare marcia indietro sulla tutela di una specie che fino a pochi anni fa era quasi scomparsa in Italia. “Visto che a me sta a cuore il lupo mentre altri mirano solo a farsi pubblicita’, lo dico in maniera chiara: questo piano va nella direzione di tutelare il lupo e chi e’ contro invece non vuole tutelarlo ma lasciarlo ostaggio dei bracconieri”.
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MANIFESTAZIONE #SALVAILLUPO
La petizione #Salvaillupo proposta da Rinaldo Sidoli, responsabile nazionale Verdi Tutela e salute degli animali, qui, e alla quale hanno aderito Enpa, Lav, Leal, Lac, Oipa, Nala e Lndc, ha già superato i 135mila firmatari. Una volta raggiunti i 150mila sostenitori sarà consegnata al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e al presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Stefano Bonaccini. La federazione dei Verdi ha organizzato una manifestazione #SalvailLupo a Roma per giovedì 2 febbraio, al Pantheon alle ore 16.
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POST ORIGINALE
L’associazionismo animalista tira fuori i denti per difendere il lupo. La prima riunione tecnica dei giorni scorsi, preparatoria per l’appuntamento alla Conferenza Stato Regioni del 2 febbraio che potrebbe decidere sul piano di conservazione del lupo in febbraio e aprire all’abbattimento controllato del 5% della popolazione lupina, ha acceso gli animi dei conservazionisti. La Lav ha lanciato la campagna social #cacciaunNO, in cui chiede ai governatori delle Regioni di fare propria la dichiarazione “Viva il lupo” (come fatto via twitter dal Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano) e votare contro l’uccisione dei lupi giovedì prossimo. L’Ente Nazionale Protezione Animali, attraverso i propri canali facebook e twitter, ha pensato a un “mail bombing” (invio massiccio di email di protesta) contro il Ministro dell’Ambiente e contro l’associazione agricola Coldiretti per dire no al prelievo selettivo dei lupi. “I principali responsabili della presunta ‘emergenza’ sono proprio gli allevatori – sostiene Enpa – che molto spesso lasciano i loro animali incustoditi, senza alcuna protezione dai predatori”. Su Change.org c’è la petizione “Salva il lupo” organizzata da Rinaldo Sidoli, responsabile nazionale Verdi Tutela e salute degli animali, qui, che ha già quasi raggiunto l’obiettivo dei 75mila firmatari. Sostenuta anche da Enpa, Lav, Leal, Lac, Oipa, Nala e Lndc, una volta completa sarà consegnata al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e al presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Stefano Bonaccini. Legambiente segnala che il Piano, per imposizione del ministero dell’Economia e Finanza, non prevede l’individuazione di risorse economiche, indispensabili per l’attuazione delle diverse misure previste, e ricorda che il precedente Piano nazionale del 2002 fallì anche e soprattutto per la mancanza di attori, tempi e risorse chiaramente predefinite. La difesa del provvedimento tocca al deputato del Pd Luca Sani, presidente della Commissione Agricoltura della Camera: “Il prossimo 2 febbraio gli allevatori avranno a disposizione un ampio ventaglio di nuovi strumenti per tutelare le loro greggi, e questo finalmente aprirà una stagione positiva per la gestione faunistica del lupo, più compatibile con le attività produttive legate alla pastorizia”. E tenta di gettare acqua sul fuoco: “La possibilità di procedere ad abbattimenti selettivi del 5% degli esemplari di lupo insediati in Italia – spiega Sani – è solo una delle 22 misure contemplate dal Piano d’azione del lupo che sarà discusso il 2 febbraio. Una misura sulla quale sarebbe fuorviante esasperare le contrapposizioni”.