Addio a John Robbins, guru dell’alimentazione etica e sostenibile

John Robbins, scrittore, attivista, figura di riferimento internazionale per chiunque abbia cercato, negli ultimi quattro decenni, un’alternativa consapevole, etica e sostenibile al sistema alimentare dominante, fautore dell’alimentazione vegetale, è morto venerdì 13 giugno nella sua casa in California all’età di 77 anni. A dare la notizia della sua scomparsa sono stati il Food Revolution Network, da lui stesso fondato nel 2011 insieme al figlio Ocean, e l’organizzazione non profit Food Revolution Alliance, con cui Robbins ha condiviso battaglie per il benessere degli animali e del pianeta. John Robbins è stato l’autore di “Diet for a New America” (1987), un’inchiesta che esplorava i legami tra alimentazione, salute fisica, crudeltà sugli animali e ambientalismo. Ha pagato il prezzo di una rottura netta con la sua famiglia per restare fedele ai propri principi. Era infatti il figlio di Irv Robbins, co-fondatore dell’impero del gelato Baskin-Robbins: un’eredità multimilionaria che John rifiutò, per dedicarsi a un ideale più grande: “Trasformare la nostra relazione con il cibo, con la salute e con la Terra”. La sua dieta si concentrava principalmente sul consumo di alimenti di origine vegetale e si definiva un teorico dell'”alimentazione vegetale”.

TRA I SUOI LIBRI “SANI FINO A 100 ANNI” E “FOOD REVOLUTION”

L'”alimentazione vegana” è un concetto simile, ma non sono esattamente sinonimo nell’elaborazione di Robbins. Nei suoi libri – da “Sani fino a 100 anni” (Corbaccio, 2008) a “La food revolution. Per scongiurare il punto di non ritorno” (Sonda, 2015), passando per “Voci della food revolution. Puoi guarire il tuo corpo e il tuo mondo. Con il cibo!” (Gribaudi, 2014) – Robbins ha unito dati scientifici, testimonianze e una profonda sensibilità etica per denunciare gli effetti devastanti di un’alimentazione basata sullo sfruttamento animale. Malattie cardiovascolari, tumori, obesità, diabete: Robbins ha mostrato come molte delle cosiddette ‘malattie del benessere’ siano in realtà la conseguenza diretta di un modello alimentare insostenibile, costruito sull’eccessivo consumo di carne e prodotti di origine animale. Ma la sua denuncia andava oltre la salute individuale.

DICEVA CHE “L’ATTO DEL MANGIARE HA IMPLICAZIONI ENORMI”

“Ogni pasto è un voto”, ripeteva. “Un voto per il mondo che vogliamo”, insegnando che la forchetta “è uno strumento politico”, perchè l’atto quotidiano del mangiare ha implicazioni enormi: “Sul benessere degli animali, sull’uso delle risorse idriche, sulla deforestazione, sul cambiamento climatico”. E che, per cambiare il mondo, dobbiamo iniziare da lì. Robbins era anche presidente di Youth for Environmental Sanity e fondatore di EarthSave International, due organizzazioni che hanno formato una nuova generazione di attivisti ambientali e nutrizionisti etici. Ha scritto libri stampati su carta riciclata quando ancora nessuno ci pensava. Ha portato avanti il suo attivismo anche dopo aver contratto la polio da bambino, e nonostante le difficoltà fisiche legate alla sindrome post-polio che lo ha accompagnato negli ultimi anni. (Adnkronos)

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