In vista del Capodanno, Roma è partita con una campagna del comune a tutela degli animali contro i botti. Lo stesso ha fatto Firenze e moltissime altre amministrazioni hanno già emanato ordinanze all’inizio del periodo festivo o stanno per farlo in vista della notte di San Silvestro. Ma con quale esito? Sono anni che diamo conto delle decine e decine di ordinanze sindacali che a cavallo del Capodanno vengono emesse e pubblicizzate e altrettanto sistematicamente ignorate. Nelle città grandi, piccole e piccolissime di tutta Italia (ma anche in Germania e in Svizzera e in molti altri paesi) la fine dell’anno è vissuta come una piccola guerra destinata a essere vinta dall’illegalità e persa da quei cittadini che rimangono feriti e menomati dalle esplosioni e dagli incolpevoli animali.
DOMESTICI, SELVATICI E DA REDDITO TUTTI GLI ANIMALI TEMONO I BOTTI
Siano essi domestici, da reddito o selvatici, praticamente tutti gli animali soffrono le esplosioni, che sono anche dannose per l’ambiente a causa delle polveri sottili e degli inquinanti che compongono i botti. La stragrande maggioranza degli animali domestici ne sono terrorizzati e quelli anziani e cardiopatici tra loro rischiano l’infarto, i selvatici spesso abbandonano tane e nidi per lanciarsi in improbabili fughe che si concludono nei peggiori casi contro auto, vetrate o ostacoli vari, e persino quelli da reddito li patiscono e la loro produzione di latte e uova ne potrebbe risentire.
GLI APPELLI E I CONSIGLI
Il segretario nazionale del Codacons lancia un ultimo appello ai sindaci affinché emanino ordinanze per vietare i botti di Capodanno. Una richiesta che arriva in un momento cruciale, vista l’imminenza dei festeggiamenti di fine anno, e che si basa su motivazioni solide legate alla sicurezza dei cittadini, alla tutela dell’ambiente e alla protezione degli animali. Oipa, invece, detta dieci punti per tutelare i nostri amici a quattro zampe. Tenere gli animali il più lontano possibile dai festeggiamenti e dai luoghi in cui i petardi vengono esplosi. Non lasciarli soli, potrebbero avere reazioni incontrollate e ferirsi. Stare loro vicini, mostrandoci tranquilli e cercando di distrarli. Non lasciarli in giardino. Tenere in casa o in un luogo protetto gli animali che abitualmente vivono fuori per scongiurare il pericolo di fuga. Tenere alto il volume di radio o televisione, chiudendo le finestre e le persiane. Lasciare che si rifugino dove preferiscono, anche se si tratta di un luogo che normalmente è loro vietato. Durante le passeggiate tenerli al guinzaglio, evitando anche di liberarli nelle aree per gli animali per evitare fughe dettate dalla paura. Far visitare l’animale da un veterinario comportamentalista affinché valuti la possibilità di una terapia di supporto. Evitare soluzioni fai da te somministrando tranquillanti, alcuni sono addirittura controindicati e fanno aumentare lo stato fobico. Organizzare una ‘gita fuori porta’ per trascorrere il Capodanno in luoghi lontani dai centri urbani e dai rumori forti e improvvisi. Chiedere al nostro Comune un’ordinanza contro i botti e sensibilizziamo l’opinione pubblica su quanto questi inutili rumori possano essere dannosi per gli animali domestici e selvatici.
ROMA
“I botti lo spaventano un botto. A Capodanno, festeggia senza botti”. È il messaggio della campagna promossa dall’assessorato all’Ambiente di Roma Capitale per spiegare gli effetti nocivi che può avere sugli animali il frastuono dei botti e per invitare le romane e i romani a festeggiare l’arrivo del nuovo anno in maniera diversa e più rispettosa dell’ambiente.
FIRENZE
Stop ai botti e niente vetro per Capodanno a Firenze. Lo stabilisce un’ordinanza firmata dalla sindaca Sara Funaro in accordo con la prefettura. Il 31 dicembre dalle ore 17 fino alle ore 7 dell’1 gennaio 2025, si spiega dal Comune, è vietata la detenzione e l’esplosione di artifici pirotecnici – sia classificati che di libera vendita – come botti o petardi in tutti gli spazi pubblici o accessibili al pubblico del centro abitato. Per i trasgressori è prevista una sanzione che può arrivare fino a 500 euro più il sequestro delle cose illegittimamente detenute.
AOSTA
In occasione delle festività di fine 2024 con un’ordinanza firmata dal sindaco Gianni Nuti è stato disposto il divieto di fare esplodere botti, sparare con armi da fuoco, lanciare razzi, accendere fuochi d’artificio, innalzare aerostati con fiamme, mortaretti e/o similari, cagionare esplosioni e accensioni pericolose, far esplodere qualsivoglia articolo pirotecnico, accendere articoli pirotecnici anche semplicemente a effetto luminoso, su tutto il territorio comunale. “Sebbene legalmente venduti e commercializzati – si legge in una nota – l’utilizzo di tali dispositivi costituisce un rischio potenziale per l’incolumità pubblica, e potrebbe infastidire e spaurire eventuali animali vaganti, ivi compresi i volatili, oltreché cagionare situazioni potenziali di innesco di incendi pericolosi. Inoltre, eventuali ferimenti o traumatismi causati da tali pratiche comporterebbero il congestionamento dei servizi di primo soccorso e cura emergenziale presso i presidi ospedalieri ubicati all’interno del perimetro della città, già gravati in maniera considerevole nel periodo di festività caratterizzato dall’elevata affluenza di turisti in città e nel comprensorio”.
L’AQUILA
A l’Aquila resta in vigore l’ordinanza numero 347/2019, mai revocata, con la quale si rimanda a comportamenti civili vietando ‘sine die’ – ovvero sempre, e non solamente nei giorni di capodanno e del primo gennaio – l’accensione, il lancio o lo sparo di fuochi d’artificio, mortaretti, petardi, materiale pirotecnico di qualsivoglia natura in ambito urbano e in tutte le civiche vie e piazze del territorio comunale, con multe fino a i 500 euro per i trasgressori. La consuetudine di festeggiare la notte di Capodanno con il lancio di petardi, botti e artifici pirotecnici può provocare infortuni, talvolta con danni gravi e irreversibili a persone e cose, oltre ad avere conseguenze negative sugli animali, con perdita del senso dell’orientamento e rischio di smarrimento, e pregiudicandone l’incolumità.
TRENTO
“Divieto di far esplodere fuochi d’artificio, petardi e botti in tutta la piazza Duomo, ad eccezione dello spazio riservato posto a sud-ovest della piazza”. È quanto ha stabilito la prefettura di Trento al termine del Comitato provinciale per l’ordine la sicurezza pubblica, riunitosi per mettere a punto le strategie di sicurezza per la notte di Capodanno. “Il questore di Trento ha disposto una specifica azione di monitoraggio e contrasto della produzione e vendita di materiale pirotecnico illecito – si legge in una nota -. La Provincia diramerà un’appositiva direttiva alle associazioni dei gestori di locali da ballo perché si attivi ogni possibile iniziativa che possa garantire la sicurezza di quanti frequentino discoteche e locali da ballo”.
BOLZANO
A Bolzano, “per la sicurezza a Capodanno non è stato necessario firmare nessuna ordinanza, perché il regolamento comunale di polizia urbana vieta tutto l’anno l’accensione o il lancio di razzi e fuochi di artificio e l’uso di petardi e simili”. Lo ha detto all’Ansa il sindaco del capoluogo altoatesino, ricordando che il divieto discende da una legge provinciale del 2012. In ogni caso, precisa, “sono stati rafforzati i controlli, rispetto all’anno scorso”.
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