“Non possiamo non deprecare l’episodio registrato nel Cuneese ai danni di un lupo a neanche 24 ore dal vertice del Comitato permanente per la Convenzione di Berna, che ha compiuto un passo storico verso una gestione controllata in Europa, declassando la specie da assolutamente protetta a semplicemente protetta. Si tratta di giustizialismo allo stato puro. Avvieremo in tempi rapidi un incontro tra tutti i portatori di interesse nella questione per arrivare a una sintesi che sia un punto di equilibrio”. L’assessore regionale alla Montagna, ai parchi e alla Biodiversità Marco Gallo commenta così la notizia della carcassa di un lupo trovata appesa a un cartello pubblicitario alla rotonda di Frabosa Soprana, nel Cuneese, su cui indagano i carabinieri forestali. Per Enpa si tratta di bracconaggio che trova giustificazione nel voto di ieri in Europa. Anche se la vicenda rimanda a un episodio analogo avvenuto in estate, sempre nel Cuneese, in alta valle Varaita. L’assessore insiste sulla necessità di sintesi tra interessi e tutela dell’animale.
LA GIUSTIFICAZIONE: “CONVIVENZA ORMAI INSOSTENIBILE”
“Va riconosciuto che il problema non può più essere procrastinato, perché in alcune aree la coesistenza tra attività produttive e lupo è insostenibile – spiega -. Trovare tuttavia una soluzione non vuol dire imbracciare i fucili e sparare. Ecco perché è più che mai necessario un vertice per discutere con le tante anime coinvolte nella partita: allevatori, agricoltori, associazioni ambientaliste, operatori turistici. Occorre prima di tutto mettere in campo tutte le strategie possibili per contenere i danni che l’animale può causare. La decisione di Berna, che, va sottolineato, non è ancora operativa, ma rappresenta solo il primo passo di un iter che durerà ancora mesi per giungere a un cambiamento di status sul livello di protezione del lupo, deve essere gestita con saggezza. Prima raccoglieremo tutte le istanze provenienti dal territorio e poi ne faremo una sintesi”.
PER ENPA “EFFETTO PERVERSO” DELLA DECISIONE UE DI IERI
L’Ente nazionale protezione animali presenta una denuncia contro ignoti per uccisione di animali, dopo il ritrovamento di Frabosa Soprana. “Se fosse confermato il bracconaggio, come noi sospettiamo, questo sarebbe uno degli effetti perversi del declassamento del lupo deciso ieri dalla Convenzione di Berna” commenta l’associazione animalista, stigmatizzando “una decisione che, come temevamo, sta contribuendo a soffiare sul fuoco dell’intolleranza alimentato da certi amministratori pubblici, allevatori estremisti e armieri, di cui il nostro governo si è fatto portavoce anche in Europa”. La protezione animali lancia un appello ai Paesi firmatari della Convenzione, affinché blocchino la ratifica del declassamento: “Uccidere i lupi non migliorerà la convivenza, ma peggiorerà lo status di conservazione ed incentiverà il bracconaggio, come sembrano confermare i fatti di Frabosa. Sparare ai lupi porterà a un incremento delle popolazioni di altre specie, come gli ungulati, che proprio nei lupi hanno il loro principale predatore”.
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