Uomo sbranato da tre rottweiler mentre fa jogging vicino Roma

AGGIORNAMENTI IN CODA

+++

Sbranato dai cani mentre corre nel parco. Uno degli incubi di ogni corridore, soprattutto in quelle zone d’Italia dove il randagismo è una triste realtà, ha preso corpo stamattina a Roma. Un uomo di 39 anni è morto sbranato da tre rottweiler mentre faceva jogging nei pressi del parco di Manziana, un’area di 580 ettari nella zona di Roma Nord. E’ stato trovato a terra intorno alle 8.30. Inutili i soccorsi: l’uomo, vestito con scarpe da ginnastica e pantaloncini corti, aveva profonde lesioni al corpo. Sul posto sono subito arrivati i carabinieri di Manziana, guardia parco, i forestali, il sindaco e il vicesindaco di Manziana, veterinari e accalappiacani dotati anche di fucili con sedativi. I tre rottweiler sono stati catturati e non sono randagi ma animali scappati da un’abitazione non lontana dal luogo della tragedia.

I Carabinieri sul luogo in cui un uomo è morto sbranato da alcuni rottweiler mentre faceva jogging nei pressi del parco di Manziana, vicino Roma (Ansa)

GLI ANIMALISTI: REGOLAMENTARE LA DETENZIONE DI CANI “PERICOLOSI”

“Chi li deteneva può essere ritenuto responsabile di omicidio colposo”, ricorda l’Organizzazione internazionale protezione degli animali (Oipa), che chiede anche al legislatore “di regolamentare la detenzione di determinati tipi di cani che troppo spesso vengono scelti anche da persone non in grado di gestirli correttamente. A livello locale, alcuni Comuni, come quello di Milano, hanno regolamentato la materia prevedendo la concessione di patentini per la detenzione di alcune razze o simil-razze” ma “un elenco di animali pericolosi non esiste”. L’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (Aidaa) esprime tutto il suo ”dolore e la vicinanza alla famiglia” dell’uomo morto dopo essere stato aggredito e sbranato dai rottweiler però chiede anche che i ”tre cani non vengano soppressi e che si faccia un indagine accurata sull’accaduto verificando eventuali responsabilità di terzi nella fuga dei cani”. (foto dal web, post aggiornato con l’età della vittima)

+++

AGGIORNAMENTO DEL 12 FEBBRAIO 2024 – IPOTESI DI REATO OMICIDIO COLPOSO? ESCLUSA L’IPOTESI DI ALLEVAMENTO ABUSIVO

È stata inviata ai pm della procura di Civitavecchia una prima informativa dei carabinieri sulla morte di Paolo P., il 39enne sbranato da tre rottweiler mentre faceva jogging nel bosco di Manziana ieri mattina. Al vaglio la posizione dei proprietari dei cani, un uomo e una donna, e le ipotesi di reato che potrebbero essere contesate, da omessa custodia di animali a omicidio colposo. Esclusa invece l’ipotesi che i cani provenissero da un allevamento abusivo. Intanto sul corpo della vittima nelle prossime ore verrà disposta l’autopsia. (Adnkronos)

+++

AGGIORNAMENTO DEL 13 FEBBRAIO 2024 – L’AVVOCATO DEI PROPRIETARI DEI TRE CANI: NON SONO INDAGATI E IL CANCELLO DI CASA ERA CHIUSO

“Alla luce delle innumerevoli e in taluni casi fantasiose ricostruzioni della vicenda che stanno circolando sui media, ritengo doveroso fornire alcune precisazioni in merito alla posizione dei miei assistiti, che, allo stato, non mi risulta siano stati ancora iscritti nel registro degli indagati”. Lo afferma l’avvocato Giancarlo Ascanio, legale dei proprietari dei tre cani Rottweiler che domenica mattina hanno sbranato a morte un 39enne a Manziana, centro in provincia di Roma. “Occorre premettere innanzitutto – aggiunge-, che l’ipotizzata esistenza di un allevamento clandestino sulla proprietà dei miei assistiti è totalmente infondata. La provenienza dei cani Arian, Aron e Apollo è certificata e gli stessi sono stati regolarmente registrati all’anagrafe canina e coperti da garanzia assicurativa per responsabilità civile, come previsto dalla legge. Gli animali, quindi, sono stati accolti in famiglia per compagnia e posti anche a guardia dell’abitazione che, come ormai noto alle cronache, si trova in una zona particolarmente isolata: la presenza dei cani nella proprietà dei miei assistiti, dunque, non costituisce fatto inusuale tenendo conto che tutte le abitazioni che si trovano nella zona, utilizzano canidi delle più svariate razze, per finalità di sicurezza”. Per il legale è “infondata è anche la notizia secondo cui i cani sarebbero fuggiti dalla proprietà in conseguenza dell’accidentale apertura del cancello: trattasi di una ricostruzione contraria alle evidenze che son già state portate all’attenzione della Polizia Giudiziaria. Ritengo utile precisare che i cani in questione non hanno mai dato alcun problema, nè manifestato aggressività in alcuna forma, sono sempre stati seguiti da un veterinario di fiducia ed hanno convissuto fin da cuccioli sia con i proprietari che con i loro figli, di 11 e 13 anni”. L’avvocato conclude affermando che “nella consapevolezza che questa vicenda costituisce un dramma prima di tutto per chi ha perso la vita e in attesa dei doverosi sviluppi investigativi, i miei assistiti, senza ipocrisia alcuna e anch’essi fortemente sconvolti e profondamente addolorati da quanto accaduto, intendono portare ai familiari della vittima il loro più profondo e sincero cordoglio”. (Ansa)

+++

AGGIORNAMENTO DEL 14 FEBBRAIO 2024 – PROPRIETARI INDAGATI PER OMICIDIO COLPOSO

Omicidio colposo. È l’ipotesi di reato con la quale la procura di Civitavecchia ha iscritto nel registro degli indagati i due proprietari dei Rottweiler che domenica mattina hanno sbranato e ucciso Paolo Pasqualini, 39 anni, mentre faceva jogging nel bosco di Manziana. L’avviso di garanzia notificato agli ex coniugi, Giovanna Minnelli e Patrizio Pintus, anticipa l’autopsia che verrà effettata venerdì mattina all’istituto di Medicina Legale della Sapienza alla presenza dei periti e dei consulenti delle parti. La madre e la sorella della vittima, Simonetta e Priscilla Pasqualini, rappresentate come parti civili dall’avvocato Giacomo Marini hanno annunciato, tramite il loro legale, di presentare una denuncia integrativa, all’ipotesi di reato, già contestata ai padroni degli animali dalla sostituta procuratrice di Civitavecchia, Martina Frattin. “In giornata abbiamo nominato un perito medico legale che parteciperà all’autopsia” – spiega a LaPresse l’avvocato Marini – “e già da oggi i parenti stanno valutando l’ipotesi di presentare una denuncia integrativa per omicidio. L’atto che presenteranno si andrà ad aggiungere all’informativa di reato già trasmessa dai carabinieri della compagnia di Bracciano alla procura della Repubblica, inoltre i familiari chiederanno nella denuncia di approfondire meglio la dinamica della tragedia anche mediante consulenti tecnici e le audizioni di tutti i testimoni. I proprietari dei tre cani si facciano avanti e spieghino come sono riusciti a scappare i tre molossi”. “Educare il cane alla socialità. È questa la cosa fondamentale”, secondo il veterinario Daniele Merlano, esperto di comportamento animale. Senza entrare nel caso specifico del bosco di Manziana, dove domenica mattina il runner 39enne è stato aggredito e ucciso, Merlano spiega a LaPresse: “I cani devono essere abituati fin da piccoli a interagire con le persone e gli altri cani e non devono averne paura. Questa è la cosa fondamentale. In passato sono stati fatti elenchi di razze pericolose, ma si è visto che non hanno basi scientifiche, anzi è esattamente l’opposto. Questo non vuol dire, ovviamente sottovalutare le dimensioni del cane, perché più la taglia è grande più le conseguenze possono esseri gravi. La maggior parte delle aggressioni, però, avviene tra le mura domestiche, quindi non è una semplicemente una questione di ‘razza’, ma di come viene gestito il cane”. Secondo quanto sottolinea Merlano, “esistono delle caratteristiche che possono rendere un cane più o meno problematico. Un segugio o un cavalier king, ad esempio, se sono in difficoltà scappano, il labrador fa le feste al suo assassino, mentre un rottweiler, che è un molossoide un po’ atipico, è facilmente reattivo. Molti prendono questi tipi di cani per poi tenerli dietro a un cancello. Ma questo non significa lavarsene le mani: anche se legalmente non mi dice niente nessuno, ho delle enormi responsabilità”. (LaPresse)

Su 24zampe: Orsi, quasi in mille a Trento per la manifestazione animalista

  • Michele |

    I cani se non soppressi vanno a spese dei padroni rieducati e trattati farmacologicamente per essere resi inoffensivi, i padroni devono andare in carcere, non si può morire così ….il legislatore dovrebbe vietare detenzione di questo tipo di animali pericolosi …..gli animalisti che difendono i diritti delle bestie feroci dovrebbero un po’ vergognarsi

  Post Precedente
Post Successivo